Per tre giorni in Israele al Coca-Cola Village Amusement Park si è sperimentata l’integrazione tra il mondo fatto di atomi e quello fatto di bit.
I visitatori, indossando un braccialetto con chip RFID personalizzato con le proprie credenziali di Facebook, hanno avuto la possibilità di esprimere il gradimento delle varie attrazioni, semplicemente accostandolo ad una insegna-sensore. L’azione determinava, contestualmente, nel mondo di bit, un login nel social network e l’apparizione del ‘like’ nel proprio mini feed e nel news feed degli amici. Inoltre ogni fotografia scattata dal fotografo del parco giochi ai ragazzi col braccialetto produceva un tag automatico.
L’idea, dell’agenzia Publicis E-dologic, pare abbia prodotto piu’ di 35.000 aggiornamenti dello status update al giorno, un numero considerevole considerato che il parco poteva ospitare fino a 650 persone alla volta. Una manifestazione di grande divertimento, ma anche una preziosa fonte d’informazione per l’azienda.
Il cortocircuito tra atomi e bit può spaventare perchè le sue reali applicazioni e implicazioni sono ancora difficili anche da immaginare. Ma, se avviene in maniera trasparente, può anche aprire nuove possibilità non solo per i marketer ma anche per i consumatori/cittadini. Che ne pensate ?
Via Adland