La novità è che oggi si sono moltiplicate anche le tecnologie che permettono, ad aziende e singoli, di analizzare e mettere in relazione questi bit, di sviluppare una sorta di sesto senso e di catturare realtà invisibili.
Le organizzazioni hanno il problema di capire come estrarre informazioni utili da flussi informativi non strutturati, eterogenei, dinamici (big data).
A noi singoli individui rimane il dilemma di come bilanciare una maggiore conoscenza con la cessione di informazioni personali.
Infine come collettività dovremmo iniziare ad interrogarci su come evitare un uso improprio e discriminatorio delle informazioni che ci riguardano.
Di queste cose rifletto ne “La società dei dati“, edito da 40K e disponibile a €0,99.
Proprio perché l’argomento si presta a varie letture ed approfondimenti, mi piacerebbe ricevere i vostri commenti. Grazie!
PS: sono usciti altri 40K che meritano una lettura 😉