L’invasione russa dell’Ucraina ha riacceso i riflettori sulla potenza e sul ruolo dei social media nelle situazioni di conflitto armato. Così sono stato contattato da diversi giornalisti per commentare le scelte fatte dalle piattaforme e il racconto della guerra online.
ANSA mi ha chiesto un commento sull’isolamento di Mosca da parte delle aziende tech e su Pavel Durov, fondatore russo di Telegram, che è rimasto silente nei giorni dell’attacco, senza prendere una posizione netta di condanna di un paese dal quale è scappato.
RaiNews24 mi ha voluto in collegamento durante una trasmissione dedicata all’Ucraina per parlare dell’uso dei social media da parte del presidente Zelensky e della diffusione delle fake news (purtroppo non è stata pubblicata una registrazione).
Radio24, durante la trasmissione “L’economia delle piccole cose”, ha voluto approfondire la geopolitica dei social media, partendo dalla mia mappa dei social network nel mondo (si ascolta qui).