Ho imparato a conoscere Kevin Kelly con “Nuove regole per un nuovo mondo” (1999), un libro fondamentale che ho approfondito durante il mio Master in Management dell’Innovazione.
L’altro giorno, sul suo blog, Kelly ha spiegato con la solita chiarezza di aver capito che “the bottom is not enough“, dopo anni durante i quali egli stesso aveva posto tanta enfasi sul potere dal basso, quello derivante dalle “smart mobs” o “hive mind” in grado di sfruttare gli effetti della rete (vedi “Out of Control” che si può leggere anche online)
Facendo leva anche sulla biologia egli sostiene che l’operosa attività di chi produce contenuti dal basso dovrebbe incontrarsi con qualche forma di controllo/gestione dall’alto, al fine di abbreviare i tempi della ricerca delle eccellenze e dell’innovazione .
In ambito tecnologico questa forma di gestione si traduce nella determinazione di una progettazione delle applicazioni sociali che punti all’emersione delle eccellenze (“intelligent design“). Giuseppe, giustamente, rimanda al pensiero di Clay Shirky che spiega come l’intelligent design si ottenga attraverso la definizione di regole implicite, regole esplicite e regole sociali.