Facebook compie 5 anni e Zuckerberg ne approfitta per sottolineare come, in pochi anni, sia cambiata la cultura della rete anche grazie alla sua creatura. Un lustro fa maggior parte delle persone faceva fatica a condividere la propria identità online. “But Facebook has offered a safe and trusted environment for people to interact online, which has made millions of people comfortable expressing more about themselves“.
Qui la parola chiave è “confortable”, l’elemento fondamentale che ha determinato questi numeri:
L’obiettivo di fondo, dice il ragazzo prodigio, è creare le condizioni per permettere una condivisione efficiente in quanto ciò rende il mondo più aperto e da a tutti la possibilità di esprimere le proprie idee e dar vita al cambiamento.
Ora, tralasciando la retorica di sapore obamiano, è importante riflettere sugli impatti sociali di comportamenti di condivisione che si vanno generalizzando, anche grazie a Facebook.
La consapevolezza di essere connessi ad altre persone, di essere in un circolo sociale con le proprie regole, di essere esposti al giudizio degli altri, porterà ad una maggiore responsabilizzazione ? E ancora, diventare adusi a pratiche di condivisione e di “mobilitazione” civile (es. l’apertura di un gruppo per aggregare opinioni) avrà un impatto sul nostro agire offline ?