Stanotte Facebook ha presentato Places (Luoghi), l’atteso servizio di geolocalizzazione. Per il momento disponibile negli Stati Uniti (anche se sono riuscito a testarlo da iPad) permette di aggiungere automaticamente al proprio status update le informazioni sul luogo in cui ci si trova in quel momento. Lo status viene quindi mostrato sul proprio wall, sul news feed dei propri amici e sulla pagina Facebook Places.
In questa pagina è anche possibile capire chi si trova in un certo posto in un dato momento (utile per esempio durante concerti o manifestazioni).
E’ inoltre possibile “taggare” gli amici che si trovano con noi in un certo posto. In questo modo il nostro status update apparirà anche sui loro wall.
Di default solo gli amici possono vedere dove ci si è geolocalizzati, ma se si vuole si possono scegliere impostazioni più restrittive tra le impostazioni della privacy.
Da un punto di vista business le aziende potranno associare la propria pagina ad un luogo specifico, aprendo la strada a varie forme di promozione/comunicazione.
Anche se il servizio mette a serio rischio le attività degli altri player, stanotte sul palco sono apparsi i responsabili di Foursquare e Gowalla. Al momento il rapporto con Facebook è solo unidirezionale, nel senso che solo i check-in dei due pionieri alimenteranno lo stream di Facebook. In realtà l’obiettivo di Zuckerberg non è quello di annichilire gli avversari, ma di ridurli al ruolo di partner della sua piattaforma. In tal senso il rilascio delle API permetterà di utilizzare le informazioni geografiche presenti in Places.
Sono curioso di vedere cosa accadrà quando il servizio sarà esteso oltre i confini statunitensi e milioni di persone inizieranno a mostrare il luogo in cui si trovano. La geolocalizzazione su larga scala potrebbe porre dei rischi, ma anche aprire opportunità inattese.