L’obiettivo di Zuckerberg di “organizzare l’informazione intorno alle persone” trova il suo compimento attraverso l’unione con Bing e la tecnologia conosciuta come Instant Personalization.
Da oggi gli utenti di Facebook, al momento solo quelli statunitensi, che faranno una ricerca attraverso Bing, o attraverso il motore interno di FB, saranno in grado di vedere i risultati organizzati in base agli interessi e alle raccomandazioni dei propri amici o degli amici dei propri amici. I risultati mostreranno gli argomenti di maggior interesse della propria rete sociale e anche i “like” dei propri contatti. Ad esempio se si cerca un ristorante si otterranno risultati anche in base ai check-in effettuati dagli amici in quel luogo.
Se invece si cerca il nome di una persona si otterranno dei risultati (foto e luogo di residenza) basati sulle informazioni del profilo di Facebook. Nel caso di omonimie si potrà scegliere la persona che effettivamente si stava cercando aiutati dal contesto (magari perchè è un amico di un nostro amico) e decidere di inviargli un messaggio o richiedere la sua amicizia.
Al momento non sembrano esserci problemi di privacy: tutte le informazioni cui Bing può accedere e mostrare sono solo quelle che l’utente di Facebook ha deciso di rendere pubbliche. Chi non volesse utilizzare questa integrazione spinta tra Bing e Facebook può evitare di usare il motore di ricerca o disabilitare l’Instant Personalization (dalle impostazioni di privacy del proprio profilo)-