Un nuovo corso per il motore di ricerca più famoso del mondo. Non più solo risultati restituiti sulla base di reti di link di pagine web, ma su reti di conoscenza. La nuova tecnologia (basata su una ontologia) è un primo passo verso uno sforzo semantico ossia verso un mondo in cui la macchina sarà in grado di comprendere, meglio di oggi, il significato delle parole immesse nel campo bianco di ricerca.
Andando su google.com, da “loggati” in Google, e cercando “francis bacon” vedrete i classici risultati nella colonna di sinistra e accanto, in una nuova colonna, vi verrà chiesto di specificare se intendete il filosofo o il pittore. Fatta la scelta vedrete apparire una serie di informazioni sul personaggio, alcune sue opere, ed altri artisti correlati (cercati da altri).
Ciò è reso possibile dall’aver mappato 3.5 miliardi di “fatti” ossia informazioni sulle relazioni tra 500 milioni di “entità” (persone, luoghi, cose). In questo “Knowledge graph” non ci sono solo informazioni enciclopediche (in larga parte provenienti da Freebase), ma anche tutti gli iscritti a Google+. Di conseguenza cercando “vauro senesi” otterremo il profilo e gli ultimo post del vignettista su Google+.
E’ solo un primo passo. In futuro il gigante punta ad etichettare le pagine web, cercando di comprendere gli argomenti di cui parlano, e dunque aumentare la rilevanza e la pertinenza dei suoi risultati di ricerca.