Il popolo della rete non esiste. L’espressione retorica pesantemente abusata dai giornalisti italiani è stata messa in discussione con forza da Luca Tremolada in un suo bel pezzo uscito domenica su Nòva e al quale ho contribuito con alcune riflessioni.
E’ ormai chiaro che il web non è più uno spazio occupato solo da avanguardie tecnologiche, da innovatori e primi adottanti, ma è ormai un territorio di tutti. O meglio, quello che il proliferare di social media ha ben evidenziato in questi anni, è che la rete è un insieme di territori ognuno dei quali abitati da persone diverse.
Anche quelle piattaforme, come Twitter, che qualcuno ancora considera al riparo dalle orde barbariche dei ragazzini che hanno invaso Facebook, in realtà si sono già aperte ad una prima early majority.
Lo dimostrano alcuni dati rilevati da Blogmeter: le trasmissioni televisive più chiacchierate su Twitter sono state Amici e Mistero, inoltre negli ultimi mesi hanno acquistato più forza i meme tipo #100cosedafareprimadimorire o le citazioni dei One Direction (una boy band molto famosa tra i teenager).