Ask.fm, il servizio web lettone che ha dichiarato di avere 70 milioni di utenti registrati nel mondo e che in Italia ha 1,4 milioni di iscritti, è stato al centro di alcuni fatti di cronaca, che hanno svegliato l’interesse dei media.
Ask.fm è andato ad insidiare una nicchia di successo e poco presidiata, quella dei servizi di Q&A che Yahoo! Answers ha dimostrato di essere molto gradita dai teenagers. Facebook ha abbandonato la presa, Quora non è mai decollato e Ask.fm è entrato a gamba tesa facendo leva sulla dubbia tattica del consentire domande postate anonimamente. L’anonimato non è un fatto di per se negativo, ma in ambienti sociali non pensati per dare valore e arricchire la conoscenza, diventa un pretesto per il trolling.
Mi è stata chiesta un’opinione da L’Espresso e dal TG1. Quest’ultimo ha dato un taglio un po’ allarmistico, che avevo cercato di smorzare in una risposta non andata in onda.