Snapchat ha reso disponibile una piattaforma per permettere alle aziende, soprattutto medio-piccole, di comprare e gestire la pubblicità, in completa autonomia. Insieme al suo “Ad Manager” è stata annunciata la disponibilità di “Snap Publisher”, uno strumento per facilitare la creazione di video verticali, caratteristici dell’applicazione.
Ad Manager + Mobile Dashboard
Ad Manager è la piattaforma web che permette alle aziende di comprare, gestire e ottimizzare le proprie campagne pubblicitarie su Snapchat. In realtà non tutti i formati pubblicitari sono acquistabili con questo sistema, ma solo gli “SNAP AD” ossia i video verticali di un massimo di 10 secondi, che appaiono tra le “Storie”. Gli altri formati, “Sponsored Lens” e “Sponsored Geofilters”, rimangono acquistabili solo attraverso i sales team e i partner.
L’acquisto avviene tramite carta di credito (per ora US), senza un obbligo minimo di spesa. Il procedimento è simile a quello dei tool già usati dagli inserzionisti Facebook e Twitter.
La prima cosa da fare è scegliere uno dei tre obiettivi proposti: aumentare la brand awarness, portare traffico ad un sito sito o stimolare l’installazione di un’app. Di seguito è possibile scegliere nazionalità, età, genere, device, interessi dell’audience a cui mostrare l’annuncio. Infine il budget da investire (CPM o CPA) e il periodo della campagna. A questo punto non resta che scegliere la creatività.
Con il nuovo “Mobile Dashboard” si può seguire l’andamento dell’attività e modificarne i parametri, attraverso un qualsiasi dispositivo mobile.
Snap Publisher
E’ uno strumento che mira a semplificare la vita degli inserzionisti alle prese con l’adattamento di contenuti visivi al formato verticale tipico di Snapchat. In pratica permette di importare video esistenti e di “tagliarli” opportunamente, aggiungendo immagini, loghi ed emoticon. Poi, quando il risultato è soddisfacente, si può accedere all’Ad Manager per impostare l’acquisto dello spazio pubblicitario desiderato.
La disponibilità di questi tool è una tappa obbligata per un’azienda che, nella sua prima trimestrale, ha deluso le aspettative di Wall Street e che deve competere aspramente per rosicchiare i budget in pubblicità destinati, per lo più, a Facebook e Google. Contemporaneamente, però, non dovrà perdere di vista l’obiettivo di aumentare la sua base utenti: acquisendone di nuovi e non lasciandosi sfuggire i più giovani.