Vincos – il blog di Vincenzo Cosenza

Le sfide del CMO nel 2019

Dentsu Aegis Network ha commissionato una survey su 1000 Chief Marketing Officer di tutto il mondo che risulta molto utile per capire obiettivi e frustrazioni di una professione che in questi anni è diventata sempre più complessa.

Emerge una significativa distanza tra ciò che si ritiene giusto fare e ciò che realmente si riesce a fare.
Per esempio l’85% dei CMO crede nell’importanza di una maggiore creatività per stabilire una connessione emotiva con i consumatori, ma solo il 54% dice di riuscire a farlo attualmente.
L’84% considera importante lavorare sulla raccolta e analisi dei dati al fine di comprendere meglio i consumatori, ma solo il 49% ritiene di saperlo fare bene oggi a causa della mancanza di persone e di investimenti tecnologici adeguati.
Altro tema caldo, per l’83%, è la coerenza della customer experience tra tutti i punti di contatto. Peccato che solo il 60% dichiari di aver raggiunto questo obiettivo.

Le ragioni dei queste distanze tra desideri e realtà viene attribuita alla visione di breve periodo che caratterizza il top management, che incoraggia la crescita immediata e la razionalizzazione delle spese rispetto agli investimenti in trasformazioni, digitali e organizzative, più profonde.

In definitiva i CMO aspirerebbero a lavorare per migliorare l’esperienza dei clienti, ma si trovano quotidianamente impegnati a rispondere alle differenti, e a volte contrastanti, esigenze dei clienti interni (CEO, CRO, CFO, CIO).

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