Vincos – il blog di Vincenzo Cosenza

Voci dalla blogosfera: Enrico Sola aka Suzukimaruti

Seconda puntata della rubrica “Voci dalla blogosfera” con la quale vorrei cercare di cogliere i pensieri dei blogger italiani attraverso 5 domande fulminanti, tra il serio ed il faceto, ad alcuni di loro.

Ecco le risposte di Enrico Sola, meglio conosciuto in rete come Suzukimaruti, che si definisce “un thirtysomething di Torino che per lavoro scrive cose disparate e bazzica con umore variabile gli ambienti della comunicazione”. Io direi brillante scrittore e appassionato conduttore radiofonico. 

– Il blog è morto ?

Assolutamente no, ma sta per fare la fine del marziano di Ennio Flaiano, cioè non fa più notizia. Anzi, per qualcuno – costantemente in ritardo sui tempi che corrono – è una novità frizzantissima: le imprese. Negli ultimi mesi sento solo imprese che ripetono “blogblogblogblogblog…” come un mantra e nascono nuovi blog aziendali a grappoli. C’è gente convinta che le masse accorrano festanti se nasce un blog sulla produzione di profilati metallici o sull’arredobagno. Ogni tanto nasce pure qualche blog aziendale interessante, ma per quanto concerne i blog “civili” direi che il fenomeno ha toccato il limite massimo della sua espansione tramite avanguardie. Magari il numero dei blog crescerà ancora, ma sarà solo una crescita quantitativa: i prime movers sono arrivati tutti.

– Quale sarà la “next big thing” ?

Sono convinto che dopo il Web 2.0, che per di più è una formula un po’ buttata lì e che dice poco, il prossimo fenomeno sarà il Where 2.0 (non a caso O’Reilly ha fiutato la cosa da un paio d’anni). Penso a un sistema che integri e aggreghi la presenza reale – cioè la posizione geografica degli utenti – e quella virtuale, sparsa in decine di blog e derivati. Cioè, io fossi la Nokia mi inventerei un cellulare col GPS (che funziona) e che si integra con i sistemi di micro-blogging tipo Twitter. E mi piacerebbe, per esempio, entrare in una sala conferenza e leggere tutti i “cinguettii” della gente seduta lì dentro, anche se è gente che non ho tra i “friends” di Twitter. Ragionando sul “dove” e tenendo conto che gli utenti si muovono (mentre ora i servizi mobili non distinguono tra gente ferma e in movimento: al massimo sono versioni “leggere” di servizi per persone “ferme”), potrebbero nascere decine di servizi nuovi e assolutamente più vicini alla vita che facciamo.  

– Il blog che manca ossia quale personaggio/azienda ti piacerebbe bloggasse ?

Dopo aver insistito più di un anno affinché Giorgio Valletta aprisse il suo blog www.giorgiovalletta.com (che è di gran lunga il miglior blog musicale italiano e ha un doppio podcast settimanale che è una manna dal cielo per chi ha scoperto che nel 2007 c’è della musica interessante al di là delle compilation di revival Anni Ottanta), credevo di aver saziato i miei desideri blogosferici. Invece mi rendo conto che la vita senza un blog di Luciana Littizzetto è un po’ più triste del solito. Ma mi accontenterei di molto meno: per esempio vedere riaperto Weekendance www.weekendance.com, il blog di Fabio De Luca.

– L’applicazione alla quale non rinunceresti ?

E’ sicuramente Newzie (www.newzie.com): per quanto mi riguarda, il miglior lettore di feed RSS che c’è in giro. Ha il pregio che mette i feed in ordine di aggiornamento e, soprattutto, consente di monitorare anche i siti che non hanno gli RSS. Non chiedetemi come fa, ma funziona. Senza quello, mi perderei tutto il bello della Rete.

Detto questo, non potrei nemmeno vivere senza Word: faccio un lavoro disgraziato per cui produco più di un milione di caratteri l’anno e senza di lui sarei perduto. E dire che ci ho provato ad usare altri word-processor, ma non c’è storia.

– La cosa che ti piace fare di più quando non blogghi ?

Beh, in quanto flaneur  con venature bucoliche la cosa che mi piace fare di più in assoluto è guidare senza meta per la collina torinese con l’autoradio a tutto volume, rigorosamente solo in macchina. Lo faccio più o meno ogni sabato pomeriggio, consapevolissimo che è un hobby improduttivo, inquinante, costoso e pure un po’ da orso. Infatti, come foglia di fico, a fine viaggio scatto un paio di foto brutte con la reflex e mi guardo bene dal pubblicarle. Ma almeno posso dire a mia moglie “esco a fare un po’ di foto”.

– Condividi con noi un link che merita

Il sito del Comune di Robassomero (http://www.comune.robassomero.to.it/).  Robassomero è un piccolo comune vicino a Torino e ha il merito di essere stato il primo Comune Denuclearizzato d’Italia, grazie all’intuizione del suo grande Sindaco di allora.
Però è anche il Comune con il sito più brutto dell’universo, al punto che è diventato una sorta di mito carbonaro online. So di docenti universitari che lo usano da anni come esempio estremo di come NON si fa un sito Web e credo pure che presto sbarcherà su un manuale di Web-design. Pure io lo faccio studiare nei miei corsi, ma come esempio di “entusiasmo tecnologico”: l’euforia data dalla libertà di usare strumenti creativi alla portata di tutti, talvolta genera “mostri”, soprattutto se auto-prodotti.

Personalmente, impazzisco per la pagina d’apertura che si chiama “defolt”. 🙂

Leggi le precedenti risposte di:

Exit mobile version