Nel primo post ho evidenziato quella che può essere definita la via pubblicitaria a Facebook, una strada facilmente percorribile senza grande dispendio di energie, ma che non porta troppi vantaggi nel lungo periodo.
Per ottenere il massimo risultato da FB, come da qualunque altro social network, le aziende dovrebbero iniziare a “sporcarsi le mani”, usando lo strumento, imparando a comunicare con trasparenza e a stimolare conversazioni. Come ?
Un’attenta strategia di comunicazione parte sempre da un monitoraggio delle attività in corso, volta a capire se già esistono comunità attive che affrontano gli argomenti d’interesse per l’azienda. Se il riscontro è positivo vale la pena di iniziare ad entrare nel flusso delle conversazioni, con trasparenza.
Altrimenti si può creare un gruppo sponsorizzato e a pagamento (al momento sono 192, ma nessuno italiano) che, a differenza di quelli gratuiti garantisce:
– personalizzazione dell’aspetto grafico e della navigazione
– traffico veicolato sul proprio gruppo, sotto forma di pubblicità, da Facebook
A questo punto l’errore più grossolano che si può fare è quello di tappezzare il gruppo di cartelloni pubblicitari ed aspettare che qualcuno abbocchi (vedi i casi Jeep e Wal-Mart, quest’ultimo però ha un’interessante sezione video di concerti).
Al contrario Victoria’s Secrets (+350.000 membri) ed Apple (+ 420.000 membri), pur facendo largo uso di elementi visivi, sono riusciti a stimolare la creazione di comunità molto attive.
Interessante il caso di Ernst & Young che ha dato vita a conversazioni intense con gli studenti dei college americani per individuare i candidati da assumere.
Non bisogna dimenticare che FB è una piattaforma, dunque la ciliegina sulla torta di una strategia di comunicazione su Facebook potrebbe essere rappresentata dalla creazione di un applicazione (se ne contano più di 6.000) utile e coerente con l’immagine aziendale, in grado di veicolare il brand offrendo anche un servizio agli utenti, come ha fatto Fox News o come stanno imparando a fare le major del cinema per promuovere film (The Darjeeling Limited di Wes Anderson, American Gangster di Ridley Scott, ma la più azzeccata è “Coin Toss Challenge” per il film No Country for Old Men dei Fratelli Coen che trovate visitando il mio profilo FB).
L’uragano Facebook sta per abbattersi anche sul nostro Paese, speriamo che le aziende capiscano che non è un muro da tappezzare, ma un altro luogo utile per iniziare una conversazione trasparente con i propri clienti e partner.