Facebook ha avuto il merito di aver contribuito a rendere gli utenti e le aziende meno timorosi nei confronti della rete. Molti manager, spaventati in passato dallo strumento “corporate blog”, non ci hanno pensato due volte ad aprire una pagina corporate su Facebook. Spesso però la facilità di accesso è stata scambiata per facilità di gestione, nella totale incomprensione delle dinamiche sociali che la piattaforma consente. Le pagine di Facebook sono state erroneamente considerate come un nuovo canale e non come una piattaforma/spazio di comunicazione/conversazione.
Di conseguenza gli utenti, infastiditi dalle aziende che abusano della fiducia concessa, nel 43% dei casi decidono di rimuovere il like oppure semplicemente ignorano i post dell’azienda (19%) o ancora, nascondono i post in maniera tale da non visualizzarli nel quotidiano flusso di notizie (38%),
Tra i motivi che spingono a rimuovere il “like” svettano l’eccessiva frequenza di pubblicazione (44%) e la natura troppo commerciale degli stessi (43%). Leggendo lo studio si scopre che le motivazioni non sono dissimili per piattaforme come Twitter.
Forse gli utenti iniziano a pretendere dalle aziende un po’ meno marketing e po’ più di cura del cliente. Ne abbiamo parlato durante la Social Media Week di Roma con Gianluca Diegoli, Mirko Lalli, Antonio Pavolini, Claudio Vaccaro (il video).