La rete attualmente descritta da Google è una ragnatela di pagine, Facebook vorrebbe riuscire a disegnare una rete in cui vengano in rilievo le connessioni tra persone ed “oggetti sociali” (contenuti anche esterni alla piattaforma come pagine web, video, foto, news). Per far ciò Zuckerberg deve convincere le persone di avere il controllo delle proprie informazioni (vedi nuova iniziativa sulla privacy) e gli sviluppatori ad utilizzare appieno gli strumenti messi a loro disposizione (Operation Developer Love).
Tra questi vi sono i protocolli Open Graph: un insieme di meta tag che permettono di descrivere i contenuti di una pagina web e i pulsanti di condivisione e like.
Fino ad oggi questi pulsanti avevano una funzione chiara e distinta, dando luogo nel primo caso alla condivisione di un elemento esterno sul proprio wall (con foto e descrizione), nel secondo alla pubblicazione di una semplice frase di una riga (A Tizio piace la pagina/articolo X).
Da qualche giorno il pulsante like ha assunto una maggiore rilevanza, comportandosi di fatto come uno strumento di condivisione. Cliccando “like” su un oggetto esterno (post di blog/sito, foto, prodotti su siti e-commerce) o interno (pagine ufficiali Facebook) si otterrà la pubblicazione sulla propria bacheca dell’oggetto apprezzato (sottoforma di titolo, estratto, foto associata, scelta a caso quando non espressamente indicata dallo sviluppatore).
Una piccola modifica dal grande impatto che potrebbe infastidire gli utenti, che si ritrovano all’improvviso il wall tappezzato di notizie, ma far felici gli sviluppatori e le aziende, cui viene dato un mezzo potentissimo per rendere più contagiose le proprie iniziative.