La diffusione delle tecnologie segue un andamento che è stato studiato in molti campi e che ho approfondito durante il Master in Management dell’Innovazione alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Everett Rogers (Diffusion of Innovation, 1962) ha correlato la diffusione di una certa innovazione all’adozione successiva da parte di categorie di utenti con diverse caratteristiche psicografiche: gli innovatori (che rappresentano il 2,5% della popolazione dei potenziali utilizzatori), i primi adottanti (12,5%), la maggioranza anticipatrice (34%), la maggioranza ritardataria (34%), i ritardatari (16%).
Proiettando le quote assolute di ciascuna categoria su un asse verticale di un grafico cartesiano, con l’asse orizzontale che rappresenta il tempo, avremo una tipico andamento a campana di una distribuzione normale (in realtà potrebbe essere asimmetrica verso sinistra o destra). Per comprendere il modello non bisogna guardare tanto all’andamento della curva, ma considerare l’area sottostante che rappresenta le percentuali di adozione per i diversi gruppi.
Più tardi Geoffrey Moore (Crossing the Chasm, 1991) introdusse una variazione al modello di Rogers: il burrone ossia un passaggio critico di adozione tra i primi due gruppi e il terzo, che richiede strategie di mercato e gestionali peculiari.
Ho provato ad applicare questo modello alla diffusione dei tecnologie di social networking con l’obiettivo di tracciare un quadro del loro sviluppo e magari predirne le traiettorie future. Per ogni social network ho rintracciato il numero di utenti raffrontandolo con una popolazione di potenziali adottanti pari ad un miliardo.
Per inserire il grafico nel vostro sito basta copiare e incollare il codice HTML sottostante:
Nel dominio degli innovatori troviamo Friendfeed che, dopo l’acquisizione da parte di Facebook, ha cessato il suo sviluppo ed è destinato a svuotarsi a tutto vantaggio di Google+, che in poche settimana ha già superato i 20 milioni di utenti. Anche i location based social networks attraversano questa fase di adozione, in particolare Foursquare che con i suoi 10 milioni di registrati è il più numeroso.
Rientrano nel territorio degli early adopter i social network specialistici come Viadeo e LinkedIn, o generalisti, ma territoriali come Orkut (un po’ rinnegato da Google e leader in Brasile), VKontakte (preferito in molti territori della ex Unione Sovietica), Bebo. Badoo è l’unico servizio di networking rivolto al dating che sta riuscendo a crescere. Infine MySpace, che dopo aver raggiunto la early majority con 225 milioni di utenti, sta ora faticando per conquistare una nicchia, come portale di entertainment.
Riescono a superare il burrone RenRen, il più importante SNS cinese basato su identità reali, e Twitter, che sta affrontando un periodo movimentato per i numerosi cambiamenti al vertice.
Gli unici fenomeni davvero di massa sono QZone e Facebook. Il primo nato come complemento di QQ, l’instant messenger cinese con oltre 600 milioni di iscritti, si stima abbia 481 milioni di utenti. Il secondo con i suoi 750 milioni di utenti attivi ha conquistato 119 paesi del mondo ed è determinato a raggiungere un miliardo di persone.
D’ora in poi proverò ad aggiornare le statistiche di diffusione in modo da modificare di conseguenza le traiettorie di adozione. Come sempre i vostri contributi sono benvenuti.
Update: Caveat collaborativi
Questo post avrebbe richiesto una premessa che ho preferito omettere per favorire la discussione e gli spunti di approfondimento, che in effetti ci sono stati, su blog e social network. Ringrazio in particolare Luca, Giovanni, Davide, Elisabetta e provo a riassumere qui alcune loro considerazioni che possono fungere anche da caveat alla mia ipotesi di ricerca.
. Il modello è calibrato su un limite massimo di 1 miliardo di utenti potenziali. Limite scelto perché è, al momento, l’obiettivo che si è dato Facebook. Va considerato come un limite massimo, ma chiaramente ciò non vuol dire che tutti i social network presenti sulla curva si pongano questo obiettivo. Si può benissimo vivere e prosperare in una nicchia di utenza
. La posizione sulla curva risponde ad una ratio prettamente matematica e non necessariamente ad un giudizio sulla qualità e/o maturità del social network.
. La logica matematica, quella dell’utenza attuale, ha anche il limite di considerare sulla stessa curva social network diversi per finalità e per peculiarità geografica, che richiederebbero curve diverse. Questa curva di adozione potrebbe essere meglio vista come la somma delle singole curve di ogni SNS
. Il modello non mette in evidenza la velocità di adozione. Nel 2011 tale velocità, a parità di fattori, è sicuramente superiore per i nuovi social network rispetto al passato (vedi Google+ che sicuramente beneficia e beneficierà di un effetto apprendimento accumulato in questi anni)