Il rapporto tra social network e pubblicità è sempre stato molto difficile, in equilibrio precario tra la necessità di preservare l’ambiente sociale e quella di sfruttarlo per ottenere visibilità a buon mercato.
Fin ad oggi la soluzione individuata è stata quella di confinare i messaggi pubblicitari ad aree circostanti quella in cui fluisce la conversazione amicale.
A dire il vero Facebook ha appena introdotto un tipo di pubblicità Premium che entra nel news feed degli utenti, ma solo di quelli che sono già fan della pagina inserzionista o che hanno degli amici che hanno interagito con essa (nell’immagine i vari spazi pubblicitari progettati da Facebook. Ce n’è addirittura uno per quando l’utente esce dal sito).
Twitter, che aveva già adottato una soluzione simile a quella di Facebook, ha deciso di forzare la mano. Ieri ho visto il primo “Promoted Tweet” (i messaggi sponsorizzati dalle aziende) di Symantec Italia, che non seguo, all’interno della mia timeline, cioè nel flusso delle conversazioni dei miei contatti, tra un tweet di Anna Masera e uno di Zeno Tomiolo.
Mi sembra un modo molto invadente per ottenere visibilità, che contravviene anche le promesse dell’azienda, che ha sempre sostenuto di non voler approfittare dello spazio di conversazione degli utenti.