La mappa dei social network leader nelle nazioni del mondo diventa sempre meno colorata: le reti dominanti diminuiscono, accrescendo il proprio vantaggio rispetto ai concorrenti. Nel 2009 erano 17 i social network leader in qualche paese del mondo, ora sono soltanto 5. La rilevazione attuale poggia soltanto sulle informazioni di Alexa, perchè Google ha deciso di spegnere il servizio Trends for Websites. Questo tipo di analisi sta diventando sempre più difficile per la mancanza di dati sui social media emergenti (su tutti Google+) e per il crescente utilizzo da dispositivi mobili.
Ma vediamo cos’è successo in questi sei mesi:
Facebook ha superato il miliardo di utenti attivi al mese, 584 milioni dei quali si collegano quotidianamente. Chi ha contribuito a questo traguardo? Sicuramente l’Asia, che scavalcando l’Europa, è diventato il più grande continente di utenti Facebook con 278 milioni di iscritti. Il vecchio continente vanta 251 milioni di utenti. L’America del nord ne ha 243 milioni e quella del sud 142 milioni. Seguono Africa (quasi 52 milioni) e Oceania (circa 15 milioni). In questi mesi l’armata di Zuckerberg ha conquistato l’Armenia, il Kirghizistan, la Lettonia, il Vietnam.
Negli ex territori dell’Unione Sovietica cresce V Kontakte, a scapito di Odnoklassniki, e raggiunge i 190 milioni di utenti registrati.
La dittatura in Iran favorisce l’innocuo Cloob, mentre in Cina continua a regnare QZone di QQ, riuscendo anche a strappare la Corea del Sud a Facebook. E’ di qualche giorno fa la notizia che il regime ha approvato una legge che obbliga a registrarsi online con la propria identità. Una novità dirompente che potrebbe spianare la strada ad un ingresso del social network più grande del mondo.