Il mondo filtrato di Instagram acquista il dono del movimento. Da ieri si possono videogrammi di 15 secondi ed editarli: cancellando gli spezzoni venuti male e aggiungendo i filtri che hanno fatto la fortuna di Systrom. Funzioni professionali (c’è anche quella che riduce il tremolio della mano) ora alla portata di tutti [il mio primo test]
Si tratta di una sfida a Vine? Sicuramente il mercato di riferimento è quello nascente delle app video che, con il miglioramento della qualità degli smarthphone, ha intercettato (o indotto) un’abitudine nuova degli utenti. Il prodotto di Twitter ne è il “leader” con qualcosa come 13 milioni di utenti, ma Instagram può far leva sui suoi 130 milioni. Sempre che non rifiutino la novità come accadde alla community di Flickr quando aprì ai video, ma quella era una comunità che si prendeva molto più sul serio, di quella “casual” degli Instagrammers.
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L’obiettivo sono i soldi degli inserzionisti, non a caso 15 secondi sono proprio il tempo di uno spot pubblicitario o di un trailer cinematografico. E allora ecco apparire all’orizzonte il vero competitor: Google. Si pensi che, negli ultimi sei mesi, gli introiti della pubblicità mobile su YouTube sono triplicati fino ad arrivare a 350 milioni di dollari. Ma il gigante non starà fermo, mi aspetto un rilancio di YouTube Capture, una bella app poco promossa.
Prepariamoci all’invasione di videogrammi sponsorizzati, magari girati da registi famosi e di crowdsourced commercials, che conviveranno accanto a momenti personali e ai crudi fatti di cronaca esaltati dal filtro più appropriato.