Il più grande punto debole di Facebook è sempre stato il motore di ricerca. Uno strumento in grado di portare alla luce le conversazioni di oltre un miliardo di individui e aziende. A distanza di due anni dall’introduzione del Graph Search e ad un anno dall’inaugurazione di un laboratorio d’intelligenza artificiale, Zuckerberg svela il nuovo Facebook Search.
Mentre la precedente tipologia di ricerca richiedeva la conoscenza di una specifica sintassi in grado di attingere agli oggetti del grafo sociale del network (“amici di amici che sono stati al ristorante X”), la nuova tecnologia funziona anche semplicemente sulla base di keyword.
I risultati vengono mostrati secondo un algoritmo che considera il grado di amicizia (inteso come numero di interazioni) con coloro che hanno usato quella parola ricercata e che viene evidenziata in blu. L’analisi può essere affinata filtrando per persone, pagine, foto.
Insomma finalmente un normalissimo motore di ricerca a disposizione, inizialmente, solo per l’americano su iPhone e desktop. Al momento, però, è possibile far emergere solo post propri o condivisi con noi da amici. Sono esclusi i messaggi pubblici, che probabilmente verranno indicizzati in una versione successiva.
Si tratta di una limitazione, ma anche di una possibilità in più per coloro che volessero “ripulire” la propria timeline da messaggi poco edificanti. Si, perchè quando Facebook riuscirà ad indicizzare e rendere disponibili anche tutti i messaggi pubblici, cambierà il nostro modo di usare il network più grande del mondo.