Nel mio libro “Marketing Aumentato” ho percorso le strade più nuove del marketing per cercare di dare qualche stimolo in più agli operatori del settore. Ho introdotto anche declinazioni più futuribili del marketing, come ad esempio quella che riguarderà un nuovo spazio di interazione tra uomo e azienda, il metaverso.
Ma che cos’è il metaverso? Con questo termine Neal Stephenson nel romanzo cyberpunk “Snow Crash” del 1992, indicava una realtà virtuale in tre dimensioni nella quale si poteva entrare con un proprio avatar, l’equivalente del cyberspazio descritto da William Gibson. Per tanti anni questa dimensione altra, nella quale immergersi completamente, è rimasta un sogno legato all’immaginario di Tron, Matrix e Ready Player One.
Ma con i nuovi progressi della tecnologia hardware e software si è ricominciato a parlarne. Matthew Ball, analista dei media, ha provato a descrivere i suoi attributi principali. Il metaverso dovrebbe:
- essere persistente: ossia operare senza fine e senza la possibilità di essere messo in pausa o essere spento;
- essere sincrono e live ossia essere un’esperienza che esiste per tutti in tempo reale, anche se, a sua volta, può contenere eventi specifici con un’ora di inizio e di fine;
- non avere limiti di partecipanti concorrenti, per cui chiunque in qualunque momento potrebbe entrarvi e permanere a proprio piacimento;
- essere un’economia completamente funzionante ovvero un mondo nel quale singoli e aziende possono essere in grado di creare, possedere, investire, vendere e guadagnare;
- essere un’esperienza inclusiva, che coinvolge il mondo digitale e quello fisico, reti pubbliche e private, piattaforme aperte e chiuse;
- offrire l’interoperabilità di dati, oggetti digitali, contenuti tra tutte le esperienze ospitate;
- diventare una piattaforma di contenuti ed esperienze create e gestite da un ampio spettro di individui e aziende
Oggi c’è molta semplificazione attorno a questo concetto che sta diventando una buzzword appiccicata ad ogni prodotto. Quindi è importante tener presente che il metaverso non va confuso con la realtà virtuale, che è solo una tecnologia abilitante, né con spazi virtuali tipo Second Life che non hanno tutti gli attributi di cui sopra.
Allo stesso tempo non si esaurisce in un mondo digitale, un universo chiuso e progettato per una singola finalità come Fortnite o Roblox, anzi il metaverso può contenere molteplici esperienze. Infine non è semplicemente un gioco e non è orientato al raggiungimento di specifici obiettivi.
Il metaverso, quando e se vedrà la luce, sarà più simile a Internet: un ampio gruppo di protocolli, tecnologie, linguaggi, dispositivi di accesso, contenuti ed esperienze di comunicazione.