Vincos – il blog di Vincenzo Cosenza

Gli investimenti pubblicitari nel 2021

In Italia il mercato pubblicitario complessivo nel 2019 valeva 8,7 miliardi di euro. Poi la pandemia, l’anno successivo, lo ha fatto scendere a 7,9 miliardi. Nel 2021 dovrebbe risalire a 9,5 miliardi, secondo i dati dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, anticipati durante lo IAB Forum.
Rispetto a due anni prima tutti i mezzi perdono terreno. Solo gli investimenti in pubblicità sulla rete crescono di 7 punti percentuali, attestandosi al 45% del totale. La tv si deve accontentare del 41%. Ormai i rapporti di forza tra vecchi e nuovi media sono inevitabilmente cambiati dopo la grande accelerazione pandemica che ha cambiato le abitudini delle persone e delle aziende.

Gli investimenti in digital advertising hanno raggiunto il valore di 4,26 miliardi di euro, con una crescita del 23% rispetto all’anno precedente e del 29% rispetto all’anno pre-crisi. Questo rimbalzo è dovuto al risveglio di molte aziende medio piccole che hanno finalmente capito l’importanza del digitale.
Come sempre, circa l’80% della spesa va nell’offerta dei grandi player come Google e Facebook, il resto è polverizzato tra miriade di altri operatori.

Tra i formati scelti per investire, il video è quello che ha la fetta maggiore (34%) e che cresce più degli altri (+27%). Seguono la pubblicità display (31%), la search advertising sui motori di ricerca (27%) e “classified & ecommerce” (7%) ossia l’acquisto di annunci su siti di compravendita o directory online e all’interno di cataloghi e motori di ricerca presenti nei siti di eCommerce.
L’1% viene spartito tra email e audio advertising, con quest’ultimo che fa un balzo del 43% e che dovrebbe continuare a crescere, se si pensa all’introduzione di pubblicità nei podcast, seppur rimanendo in una nicchia di mercato (oggi siamo sui 20 milioni di euro).

Nel 2022 i marketer italiani continueranno ad investire in formati digitali. Secondo una ricerca di Kantar, il il 94% aumenterà la spesa in online video ads, l’83% in pubblicità sulle Connected TV, il 78% in quella all’interno delle Storie sui social media, il 73% in attività di influencer marketing, il 68% nella pubblicità sui social media.

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