Qualche settimana fa un poster di Barack Obama col volto dipinto in stile Joker e con la scritta “Socialism” è comparso sui muri di Los Angeles e di altre città americane. Immediatamente i mass media hanno forzato la notizia, interpretando il manifesto come un incitamento all’odio razziale, evitando di mettere in risalto l’evidente messaggio politico.
Dopo qualche giorno si è scoperto che l’immagine era stata creata da Firas Khateeb, uno studente che dopo averla caricata su Flickr ed aver totalizzato oltre 20.000 visite, se l’era vista rimuovere per fantomatici problemi di copyright (Time Warner, proprietaria di Time e di DC Comics, e Paton, il fotografo dello scatto originale, hanno dichiarato di non averne chiesto la rimozione). Il ragazzo si è affrettato a precisare che il suo lavoro non voleva avere un connotato politico, tanto è vero che la dicitura “Socialism” è stata aggiunta successivamente dai misteriosi affissori di L.A.
La storia è interessante per una miridiade di motivi: la convergenza di culture diverse con l’uso dell’icona cinematografica nel contesto politico, le dinamiche partecipative e di diffusione del messaggio, le divergenze di interpretazione dello stesso secondo le convenienze di parte, il comportamento (illusoriamente censorio ?) di Flickr, la trasformazione del gesto politico in merchandising.
E se una foto di Berlusconi-Joker iniziasse a circolare sul web, in un momento in cui le TV rifiutano il trailer di Videocracy e parte l’assalto a Rai3, quali dinamiche si scatenerebbero nel nostro paese ?
Alcuni approfondimenti su queste attività di “Photoshop per la Democrazia” sul blog del prof. Jenkins.