LinkedIn, il più frequentato social network professionale (85 milioni di membri in 200 paesi) ha introdotto gli open groups.
Dall’agosto 2009 ad oggi agli iscritti era data soltanto la possibilità di creare gruppi privati di discussioni, ai quali accedere previa approvazione di una richiesta di adesione. Da ora in poi gli utenti potranno creare gruppi le cui discussioni saranno visibili anche dai non iscritti agli stessi e indicizzati dai motori di ricerca.
Inoltre gli amministratori degli oltre 650.000 gruppi privati esistenti potranno decidere se aprire o meno i propri gruppi (in questo caso il sistema provvederà ad informare i membri iscritti della modifica ed, in ogni caso, le vecchie discussioni resteranno visibili solo ai membri).
Agli utenti viene data anche facoltà di condividere singole discussioni su Twitter e Facebook.
Indubbiamente é in atto una tendenza dei social network simmetrici (quelli come Facebook e LinkedIn che mettono gli iscritti su uno stesso piano in quanto richiedono l’accettazione reciproca del legame di amicizia) ad aprire il proprio walled garden.
Ciò si traduce in un beneficio sia per gli utenti che per la piattaforma, i primi potranno scoprire e accedere più facilmente a contenuti nuovi, i secondi godranno di un incremento di visibilità e di iscrizioni che contribuirà a trasformarli da hub di connessioni a luoghi di produzione e fruizione di contenuti).