Vincos – il blog di Vincenzo Cosenza

L’impatto dell’intelligenza artificiale sui prodotti martech 2025

Il nuovo report Martech 2025 di Scott Brinker e Frans Riemersma fotografa lo stato dei software di supporto al marketing attraverso un censimento di 14.108 tool (la mappa interattiva). Completata nel 2024, l’analisi mostra un aumento del 28% rispetto all’anno precedente. 
La crescita è dovuta essenzialmente ad un’esplosione di strumenti specializzati basati sull’intelligenza artificiale (“AI-powered specialist tools”).

Come sta cambiando il mercato dei prodotti martech?

Gli autori individuano un mercato dei prodotti martech molto eterogeneo, composto da grandi aziende (esistenti e nuove entranti) e da tantissimi attori di piccole dimensioni. In particolare:

Alla base dei prodotti ricadenti in questi cinque segmenti ci sono le infrastrutture come Amazon AWS, Google Cloud e Microsoft Azure, messe a disposizione dai cosiddetti “Hyperscaler”, grandi aziende tech che stanno espandendo la propria offerta con la fornitura di modelli, strumenti di orchestrazione, prodotti software per compiti specifici.

Adozione dell’IA tra i marketer

Il report mostra anche i risultati di una survey su 283 marketer dalla quale emerge che il 23% dei rispondenti dice di usare solo nuovi tool di IA (indie o piattaforme nuove), mentre il 17% dice che usa solo funzioni IA incorporate in prodotti che già usa (incumbent). Il 60% usa entrambi.

Gli ambiti di utilizzo dell’IA sono soprattutto relativi ai contenuti, in particolare il 69% cita l’ideazione di contenuti e il 62% la produzione di copy. Segue, col 53% delle citazioni, la gestione dei meeting quindi trascrizioni, note, sommari (già in presente prima dell’IA generativa in software come Zoom). Un altro cluster di risposte molto interessante è quello relativo ai dati. Il 43% cita l’uso dell’IA per una migliore ricerca attraverso database, documenti, knowledge base. Il 39% si concentra sull’abilità di fare elaborazioni dati attraverso il linguaggio naturale, chattando con un bot. Il 38% cita le ricerche competitive.  

L’IA per sfruttare tutti i dati aziendali

Un suggestivo capitolo del report è dedicato all’applicazione dell’IA ai data aziendali. Oggi le aziende sono inondate di dati sparsi nei drive in cloud o in diversi sistemi isolati: Digital Asset Management (DAM) per archiviare contenuti di brand e campagne, Product Information Management (PIM) per le informazioni di prodotto, Content Management Systems (CMS) integrati in piattaforme di esperienze digitali (DXP) o esistenti come CMS “headless” separati, piattaforme di Master Data Management (MDM) per gestire le definizioni di entità e messaggi aziendali.  

A volte questi sistemi vengono integrati tra loro, ma solo per determinati casi d’uso. L’Intelligenza Artificiale Generativa può essere utile nell’assorbire questa vasta mole di contenuti e sintetizzarla in una vasta gamma di nuovi casi d’uso creativi. Gli autori pensano che le aziende dovrebbero puntare a costruire un “Universal Content Layer” grazie agli LLM. In altre parole, ritengono che i modelli linguistici di grandi dimensioni possano essere addestrati sui contenuti aziendali (identità e personalità del brand), essere connessi ai dati dei clienti e poi essere usati per orchestrare campagne sempre più personalizzate sui singoli prospect/clienti. Non mi sembra facilissimo, ma neanche fantascientifico.

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