Anche quest’anno grazie a Sergio, Paolo e Beniamino ho avuto l’onore di dare il via a State of The Net, con una panoramica sulla situazione del nostro paese, che ha introdotto il tema della complessità. Insieme al team di Blogmeter abbiamo provato ad unire all’analisi la cura della visualizzazione dei dati (il mitico Doc Searls ha apprezzato).
Pur perdendo terreno, rispetto agli altri paesi, sul fronte del numero di abbonamenti broadband, gli italiani che usano la rete crescono. Quelli che hanno navigato almeno una volta in un mese sono stati 28,9 milioni, 14,3 milioni nel giorno medio (+3,8%). È una rete al maschile, ma le donne crescono di più.
Le ricerche su Google gettano una luce sulle abitudini degli italiani, che usano il motore o la barra degli indirizzi del browser, spesso, per andare dove già sanno di voler andare. Accanto a conferme come Facebook, Libero, YouTube, emerge Subito.it o la ricerca di un traduttore. Tra le parole che hanno avuto i maggiori picchi di ricerca, l’anno scorso c’era IMU, quest’anno ci sono le elezioni e Ruzzle.
Facebook si conferma il luogo d’incontro principale. I dati ufficiali parlano di 23 milioni di utenti attivi al mese, di cui 15 che si collegano quotidianamente e 10 che lo fanno in mobilità.
La novità è che Twitter perde terreno (3,3 milioni di visitatori mensili da desktop) e lascia il secondo posto a Google+ (3,8 milioni) e il terzo a LinkedIn (3,5 milioni). L’analisi dei tempi di permanenza per persona dà una visione diversa: su Facebook si resta per oltre 8 ore al mese, su Twitter 19 minuti, su Google+ circa 4. (in alto l’infografica realizzata mostra i social media come quadrati, con un’area chiara, la situazione dell’anno precedente, e una scura, quella attuale).
Un’analisi su circa 200 milioni di interazioni avvenute su Facebook nei primi 4 mesi dell’anno mette in luce la differenza tra amore dichiarato e praticato.
Gli italiani diventano fan dei grandi marchi del food, dello sport, delle trasmissioni radio/tv, ma poi amano interagire più frequentemente con i politici e condividere i contenuti prodotti dai mass media. Impressionante gli oltre 14 milioni di interazioni (like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca) rilevati sulla pagina di Beppe Grillo.
Nel prossimo post un approfondimento dell’inedita analisi di 71,6 milioni di tweet degli italiani.