Netflix: il futuro della tv passa dai big data

Netflix è l’azienda che ha messo fuori mercato un colosso come Blockbuster, inventando un modello basato sulla consegna e recupero a domicilio dei film. Ora ha deciso di far guerra ai colossi della tv, cominciando da quelli via cavo come HBO che hanno basato il proprio successo sulla produzione di contenuti originali.
Il servizio leader del video streaming da qualche tempo ha aggiunto alla propria offerta la produzione di alcuni show. La mossa più corposa e recente è il finanziamento della serie “House of Cards” diretta da David Fincher e interpretata da attori del calibro di Kevin Spacey e Robin Wright. Un prodotto di alta qualità che vi consiglio, costato più di 100 milioni di dollari, le cui 13 puntate sono state rese immediatamente disponibili dal 1° febbraio.

Alla base della strategia dell’azienda di Reed Hastings vi sono i big data (di cui parlo nel mio libro “La società dei dati“) ossia la capacità di rilevare ed elaborare milioni di informazioni sulle abitudini di visione degli oltre 29 milioni di abbonati. In pratica Netflix conoscendo i gusti del suo pubblico è capace, algoritmicamente, di offrire suggerimenti pertinenti, un po’ come Amazon.
Inoltre sa esattamente quali sono le scene saltate andando avanti veloce o quelle più riviste dalle varie tipologie di pubblico.

Certo predire il successo di una serie da produrre non è così facile, ma dalle parti di Netflix ci stanno provando (nonostante la pressione finanziaria) e questo potrebbe cambiare per sempre il nostro modo di concepire la televisione.

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