Più che un commento, un promemoria di una delusione, sicuramente viziato dalle mie grandi aspettative, dati i tanti sponsor e la poderosa macchina organizzativa.
Questa foto scattata durante l’involontaria farsa dei Macchianera Blog Award è, a mio modestissimo avviso, emblematica di una BlogFest 2008 che mi sembra abbia cercato a tutti costi una spettacolarizzazione, una contaminazione inutile con una discutibile cultura televisiva, anzichè puntare ad offrire maggiori momenti di approfondimento.
Altrimenti perchè invitare Selvaggia Lucarelli al panel sulle TV e Filippo Facci a quello sull’informazione ? Perchè premiare quello di Grillo come miglior blog, Repubblica che non è un blog, Facci che non è un blogger, un ottimo blog, ma che non parla di letteratura come miglior blog letterario, un blog con sole 3 foto come miglior fotoblog ? Perchè autopremiarsi ? Perchè non accompagnare i premi con una motivazione credibile ? I premi sono un gioco, ma potevano essere una buona occasione per far emergere meriti e blogger poco noti…peccato.
Per fortuna c’erano le persone, i nuovi e i vecchi amici, con i quali ho potuto condividere impagabili momenti di relax e riflessione.
Credo in parte dipenda dal sistema di votazione. Ma onestamente chissene. Era solo una premiazione. Mondanità. Molto più preoccupante la mancanza di contenuti di certi interventi ai barcamp e il tragidibattito sull’informazione del sabato pomeriggio.
La BlogFest ha cercato di fondere due anime della Blogosfera ancora molto distanti. Fino a pochi giorni fa ero convinto che una tale mescolanza avrebbe portato effetti positivi. Da ieri ho cominciato a dubitarne fortemente.
@Stefano: a quali anime ti riferisci ?
Oltre a quelli che il blog lo usano come un diario e quindi come estensione delle loro amicizie, reali o on line, possiamo aggiungere quelli per cui il blog è uno strumento di lavoro. Tra questi ci sono quelli che producono contenuti (nucleo Macchianera) e quelli che lavorano con varie qualifiche in aziende IT.
Non so se mi sono spiegato 🙂
@Stefano sono sicuramente due anime difficili da conciliare ed è una bella sfida per chiunque provare a farlo. Solo che la “spettacolarizzazione” secondo me non aiuta.
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