Facebook ha appena annunciato ciò che si aspettava da tempo: l’introduzione degli hashtag. Nati ai tempi di IRC, adottati dalla comunità di Twitter e poi implementati dallo stesso social network e da altri (Google+, Instagram, Pinterest, Tumblr), rappresentano un modo per etichettare l’argomento di un post e connettere conversazioni similari.
Ogni utente potrà:
– scrivere post scegliendo i propri hashtag e decidendo a chi farlo vedere
– cliccare un hashtag (anche se originato da un post scritto su Instagram) ed ottenere l’elenco delle conversazioni collegate
– effettuare ricerche per hashtag
Nelle prossime settimane Facebook introdurrà anche la visualizzazione dei “trending hashtags” e aggiornerà gli Insights per permettere di capire se hanno funzionato.
Si tratta di una piccola feature che però stimolerà un miliardo di persone a rendere pubblici i propri contenuti, di default privati. Per le aziende ci saranno nuove opportunità di intercettare conversazioni, per Zuckerberg nuovi modi di vendere pubblicità legata a specifici argomenti, per i ricercatori sociali la possibilità di comprendere meglio l’utilizzo del più grande social network del mondo.
Beh, finalmente il signor Zucchinberg si è reso conto della portata di questo strumento, ma vuol dire anche un’altra cosa: ha capito che la perdita di utenza di Facebook è dovuta anche alle innovazioni che gli altri social offrono agli utenti.
perdita di utenza? dove sta scritto?
perdita di utenza? Di che ti fai?
Se Facebook perde utenti allora io sono Mark Zuckerberg.
e infatti la perdita di utenza a cui si riferisce Mario non è certo in Italia che è l’ultimo paese al mondo in cui si è diffuso Facebook, bensì in altri Paesi in cui è diffuso già da un decennio e nei quali fortunatamente la gente non è fissata solamente con Facebook ma predilige a parità d’uso altri social..