Nel post precedente ho introdotto il concetto di Real Time Marketing e individuato il primo scenario nel quale le aziende possono applicare nuove azioni di marketing. Di seguito le altre opportunità per far leva sul tempo reale (in basso un veloce riassunto che ho fatto per Telecom Italia).
2. Eventi programmati che danno luogo ad una risposta reattiva, prestabilita
Rientrano in questa categoria le azioni legate a contesti territoriali fisici. L’uso degli “specials” su Foursquare o l’integrazione nelle mappe di Waze per indicare ai guidatori la prossimità ad un punto vendita, come ha fatto Taco Bell.
Ma anche l’uso di nuove tecnologie come iBeacon o NFC per proporre offerte personalizzate alle persone che si trovano in una certa area e che le riceveranno sul proprio smartphone, come sperimentato da Macy’s.
Infine i casi di predictive analytics in cui l’azienda, attraverso strumenti tecnologici all’avanguardia, riesce a prevedere un bisogno del consumatore, sulla base dell’analisi di dati relativi ai suoi comportamenti o a quelli di categorie similari di persone. Pensate a quello che fa Amazon quando vi consiglia prodotti che potrebbero interessarvi a seconda degli articoli che avete sbirciato o in base agli acquisti similari fatti da altri.
3. Eventi non programmati che richiedono una risposta immediata
Si può trattare di notizie improvvise che colpiscono l’azienda o che riguardano un argomento che può essere sfruttato a proprio vantaggio. Il fatto più eclatante, che ha interessato entrambe le casistiche, è stato la crisi Barilla dopo le dichiarazioni sulle famiglie gay e la reazione dei competitor, da Althea Sughi che ha rispolverato una sua vecchia campagna a Pasta Garofalo. Altri casi li trovate citati in questa presentazione.
Lavoriamo per le intolleranze, ma solo quelle alimentari. #Barilla
— Misura (@MisuraWeb) September 26, 2013
Nella stessa categoria possono farsi rientrare le situazioni di Social Caring che mettono alla prova la capacità dell’azienda di intercettare e rispondere velocemente a richieste esplicite degli utenti. Una capacità che ancora poche stanno mostrando, visto che solo il 2% delle aziende italiane offrono con continuità questo servizio su Facebook e Twitter (l’analisi di Blogmeter).
È facile intuire che il Real Time Marketing non si può improvvisare, ma richiede un approccio strategico, che comprende la definizione di procedure, la formazione di risorse e l’utilizzo di strumenti di Real Time Listening adatti a far emergere quelle informazioni che dovranno essere adeguatamente sfruttate.
Ci ritornerò. Per il momento vi lascio alla visione del dibattito sul “tempo reale” organizzato durante la Social Media Week.
Ciao Vincenzo,
Grazie mille per il link. 😉
Spero ti sia piaciuta la presentazione.
A presto,
Riccardo