LinkedIn nei giorni scorsi ha introdotto alcune modifiche tese a convincere gli utenti Premium che vale la pena di pagare un obolo per i suoi servizi (minimo $9,99 al mese).
Profilo
– sono state aumentate le dimensioni della foto profilo ed è stato reso personalizzabile l’header. Anche nelle ricerche la foto dei membri Premium apparirà più grande degli altri;
– è stata aggiunta l’opzione Open che permette di rendere l’intero profilo visibile a tutti i membri in modo da aumentare le possibilità di networking al di fuori della propria cerchia;
– per rendere più semplice l’emersione del profilo nelle ricerche (internal SEO) il sistema suggerisce una serie di keyword da aggiungere.
Statistiche. Ogni utente Premium ha la possibilità di accedere ad una dashboard di statistiche personali composta da due pannelli:
– “Who’s viewed your profile” mostra un trend delle visualizzazioni del profilo negli ultimi 90 giorni, con l’indicazione dello scostamento percentuale rispetto al periodo precedente.
Accanto al numero totale alcune informazioni aggregate: quanti visitatori di un certo settore, quanti colleghi, quanti sono arrivati cercando determinate caratteristiche professionali.
Infine le foto delle persone che hanno realmente visitato il profilo. Un’informazione che tutti gli altri social media non danno, ma che LinkedIn ritiene possa essere un utile stimolo al networking.
– “How you rank for profile views” evidenzia come si posiziona il profilo in termini di visite ricevute, rispetto ai collegamenti della propria rete. L’indicazione in valore assoluto è accompagnata anche dello scostamento percentuale rispetto ai precedenti 30 giorni.
In basso due sezioni mostrano la classifica dei profili più visti tra le connessioni di primo grado e i colleghi della stessa azienda.
L’utente viene anche stimolato a migliorare il proprio posizionamento attraverso l’aggiornamento del profilo, l’iscrizione a gruppi d’interesse, l’aggiunta di skill.
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