La disponibilità dei dispositivi mobili ha modificato drasticamente il modo nel quale ci rapportiamo alla quotidianità. Quando apprendiamo una notizia, proveniente dalle nostre reti amicali e dai brand, e quando viviamo un momento più o meno memorabile della nostra vita, siamo portati ad avere una reazione che coinvolge l’uso di un device.
In pratica la nostra esistenza può essere vista come composta di micro momenti della giornata nei quali riceviamo stimoli e siamo portati a condividere attività e desideri.
Per le aziende questo significa imparare non solo a comprendere il classico “customer journey”, ma soprattutto a cogliere questi “micro momenti” e trasformarli in contenuti/risposte rilevanti.
Un nuovo studio di Google ha scoperto che:
– l’82% delle persone usa il proprio smartphone per prendere una decisione d’acquisto quando si trova in un negozio (queste ricerche passano per un motore di ricerca, che spesso è Google, ma può essere quello di un social network);
– il 62% degli utenti è propenso a risolvere un problema inatteso servendosi dello smartphone;
– il 91% usa il cellulare per acquisire idee, stimoli, mentre compie una certa attività.
Oggi il marketing manager dovrebbe:
– mappare, rilevandolo in tempo reale, il comportamento in rete (e non solo) dei suoi utenti, attuali e futuri, al fine di intercettare quei micro momenti che potrebbero portare all’acquisto (il dato sulla geo referenziazione diventa fondamentale anche se difficile da ottenere);
– creare contenuti e messaggi rilevanti, contestuali e quanto più personalizzati;
– utilizzare questi messaggi nel momento opportuno, non solo quando le persone chiedono un aiuto esplicito all’azienda (social caring), ma soprattutto quando il bisogno è ancora latente.
In definitiva il Real Time Marketing è più efficace quando si avvicina al concetto di “Micro-Moments Marketing”.
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