Annus horribilis per Zuckerberg. Dopo lo scandalo Cambridge Analytica e altre falle di sicurezza scoperte, è ora la volta del caso dei 150 partner portato alla luce dal New York Times.
In sintesi alcuni documenti mostrano accordi speciali tra Facebook e alcuni giganti del software, come Amazon, Apple, Microsoft, Spotify, Netflix, che ha consentito un accesso più ampio ai dati degli utenti, in cambio di maggiori funzioni di personalizzazione dell’esperienza.
In particolare Spotify e Netflix avrebbero avuto accesso anche alle API per leggere i messaggi privati degli utenti. Opzione teorica che le aziende dicono di non aver mai usato.
Al di là dei casi specifici è ormai chiaro che la privacy degli utenti sia stato l’ultimo dei pensieri di Zuckerberg, ma anche nostro. Occorre maggiore consapevolezza. Ne ho parlato su Leggo.