Nel 1999 a Firenze fu la pigrizia a fermarmi, stavolta ci hanno provato i dubbi di principio connessi al prezzo del biglietto (151 euro), ma la passione ha avuto la meglio.
Dopo un’ora di attesa, ingannata da tutti i rain dogs presenti ad immortalare un altare pagano stracolmo di oggetti di scarto, megafoni, trombe di grammofono, e strumenti musicali, entra l’oscuro maestro di cerimonia.
Appena i suoi scarponi neri colpiscono il fondo del palchetto circense circolare, la polvere si alza e la magia comincia.
Con criptici movimenti ammaestra una giostra di suoni e rumori perduti, con la sua voce senza tempo evoca gli spiriti di luoghi e storie dimenticati.
Dopo i primi tre brani tirati, mi ritrovo a trattenere le lacrime sulle note di “All the world is green” cui segue la struggente “I’ll shoot the moon”.
Poi Tom sfodera le sue doti di giocoliere illusionista facendo rimbalzare il suo bulbo oculare per introdurre “Eyeball Kid”, divertendoci prima di congedare la banda e andare al pianoforte. Qui inizia a raccontare di una Milano dedita allo shopping dove però non è riuscito a trovare un paio di occhiali da sole e con un aeroporto dove magicamente scompaiono i bagagli; un attimo dopo siamo catapultati nei vecchi cinema di periferia, al fianco di Matilda, nelle case dove non vive nessuno e chiamati ad ululare “and it is such a sad old feeling, the fields are soft and green, and it’s memories that I’m stealing, but you’re innocent when you dream, when you dream, you are innocent when you dream“.
Abbandonato il lato intimista, Waits ritorna ad essere imbonitore con la sua bombetta fatta di frammenti di specchi che rifrangono la luce come una palla da discoteca, true believer quando ci parla di caramelle con incisi i passi della Bibbia in grado di infondere lo spirito divino sollevandoci dalle pratiche ecclesiastiche, stregone quando invoca la pioggia che si materializza sotto forma di brillantini luccicanti.
“Jockey full of bourbon” apre il bis e mentre gli uomini della sicurezza sono impegnati a raffreddare i bollenti spiriti degli astanti, ne approfitto per lasciarmi andare al demone della fotografia e consegnare alla memoria digitale una serata indimenticabile.
Setlist Teatro degli Arcimboldi 19/07/09
Lucinda/Ain’t going down to the Well
Way down in the hole
Fallin Down
All the world is green
I’ll shoot the moon
God’s away on business
Cold Cold Ground
Eyeball Kid
Jesus gonna be here
On the nickel
Tom Traubert’s blues
House where nobody lives
Innocent when you dream
Lie to me
Hoist that rag
Lost in the bottom of the world
Chocolate Jesus
Raindogs / Russian Dance
Dirt in the ground
Make it rain
Jockey full of bourbon
Hang down your head
Goin out west
Band
Patrick Warren – tastiere
Omar Torrez – chitarre
Vincent Henry – fiati
Casey Waits – batteria e percussioni
Seth Ford-Young – basso
Sullivan Waits – congas e clarinetto
Update: il concerto di Atlanta è stato trasmesso dalla NPR e può essere liberamente scaricato
Foto da paura, complimenti!
ciao
z
Complimenti ottime foto e recensione! Io personalmente son stato al concerto di venerdi’ ed e’ stato ottimo perlomeno dopo una partenza non troppo felice.
Il resto e’ stato come da tua descrizione: pura magia…. i cento e passa euro meglio spesi della mia vita.
Io ho visto la prima data. Concordo pienamente su “i cento e passa euro meglio spesi della mia vita”!
http://degnadinote.menstyle.it/archive.php?eid=118
Strepitose serate, ottima review, foto fantastiche…. Cosa aggiungere???
Speriamo non passino altri 10 anni prima del suo ritorno in Italia.
Intanto, in Italia c’è chi ripropone Tom in studio e dal vivo: i miei concittadini Apple Pirates…. HANG DOWN YOUR HEAD dal vivo, BROKEN BICYCLES su disco e OL’55 in un radio show che, per i curiosi, è qui: http://www.myspace.com/lbap
Baci,
Lu
SABATO C’ERO ANCHE IO
FANTASTICO.
A PARTE LA GUFA CHE PER LE DUE VOLTE CHE HO TIRATO FUORI LA MACCHINETTA FOTOGRAFICA MI è VENUTA A DISTRUGGERE LA MAGIA.
SOLO LEI L’ UNICA COSA CHE HO ODIATO DI QUELLA SERA.
io invece le lacrime non le ho trattenute quando ha attaccato All the World is Green….
bella recensione e ottime foto, davvero. anche se, per apprezzare del tutto, bisognava essrerci
(e vorrei anche dire che chi spende 150€ di biglietto, gradirebbe sentire Waits e non i vicini che fischiettano o che urlano”Caro!!!!! con questa addormentavamo nostro figlio!!!” a certa gente il biglietto non dovevano venderlo.
scusa, ma mi hanno fatto partire l’embolo un pò di persone senza rispetto.
ribadisco, bella rece
L’ho visto il 23 Luglio del 99 a Firenze … e fu un emozione continua … l’ho rivisto Venerdì 18 Luglio a Milano … e mi è parso che l’emozione di 9 anni fa non si fosse mai fermata … il solito vecchio pazzo, genio e indemoniato!
Complimenti per le foto e la recensione.
N.
grazie della tua visita!
ricambio assai volentieri per vedere bellissime foto e ascoltare altrettanto belle parole!
anch’io ho cercato di catturare un poco della magia di quella sera. e difficilmente riuscirei a dire tutto. quello che so è che fa qualche giorno vivo come in trance. con l’emozione ancora addosso!
a presto!
Grande Tom, peccato non esserci stato, era troppo lontano. Le foto che hai fatto son bellissime, ci sono anche video? Ora searcho su YouTube.
Peccato non abbia fatto “the piano has been drinking” una delle mie preferite.
Spettacolare… Le foto sono bellissime. C’ero anch’io sabato sera ma su nell’ultima fila… Ho avuto un attimo di esitazione sul prezzo dei biglietti ma alla fine mi dispiace di non aver preso quelli più costosi. Beh, la prossima volta…
@Ludo – concordo che a certa gente il biglietto non dovevano venderlo. Ho dovuto fulminare le due donne a mia sinistra un po’ di volte perchè continuavano di parlare. Per dire niente della “signora” a mia destra che si è tolta le scarpe appena entrata e non ho parole per descrivere la puzza…
Grande, grandissimo Tom, concerto superlativo!
Ho visto tanti, tantissimi concerti nella mia vita; sicuramente, quello di Tom Waits a Milano lo metto fra quelli più belli in assoluto.
Io c’ero venerdì. Arrivo prestissimo a Milano per prepararmi all’evento che volevo vivere in ogni particolare, dentro e fuori dal teatro.
Poi arriva lui…le prime note di Lucinda, la polvere bianca che si solleva sui suoi scarponi, i gesti da grande mattatore qual’è, la voce…che voce!!!
E io, a cinquant’anni che mi ritrovo con il viso rigato dalle lacrime che scendono.
Un’emozione fortissima che non sono riuscito a trattenere.
Mi sembrava di vivere un sogno, e visto che sogno non era, stavo vivendo un momento magico, esaltante, troppo forte per me.
Ero solo in decima fila, un posto buono, ma non mi bastava; tiro fuori il mio potente binocolo, e mi sono visto Tom così vicino, ma così vicino che mi sembrava di toccarlo. Potevo vedere ogni singola goggia di sudore, ogni più piccola espressione del suo viso, e vedevo la sua giacca completamente matida di sudore.
E per tutto il concerto non c’è stato un momento di pausa. Tom è riuscito atenere per due ore un livello altissimo di puro spettacolo e grande musica.
E’ proprio vero, lui è il più grande di tutti.
Anche per me, 153 euro ben spesi…tanti sì, indubbiamente tanti, ma li valeva tutti!! Grazie Tom.
Ciao a tutti,
Giuseppe
Grazie a tutti per i complimenti, arriveranno altre foto dunque basta abbonarsi al feed rss del blog o del mio Flickr.
@Dario Salvelli non ho video, sarebbe stato troppo impegnativo, già solo con la Canon 5D e un tele 70-200, in prima fila, ho dovuto sudare per non farmi beccare dalla sicurezza.
Sorry I don’t read or speak Italian, but apart from that: It was just great to hear and see Tom Waits & sons & band and all the fans at Arcimboldi’s. After a misunderstanding that nearly cost us a lot of spilled money and lost hopes: I ordered tickets through ‘ticketmaster’, got my code and references, “to be picked up at the venue box”- interpreted as OK, go there no later than 1 hour before the concert starts…. so I bought flights for Milano to hear one of my favourites: Tom Waits! I talked my husband into going with me and we left Bergen for Milano! Nice town, nice people at Teatro degli Arcimboldi: They managed to get us another ticket after having sold ours to somebody else! Tough discovery! Many thanks to the young Englishman standing next to me in the queue :He offered me the seat next to him, his girlfreind had other plans.An hour later a beautiful lady came up to my husband and offered him a ticket for free! Many hugs to our unknown angel!
Once Tom Waits entered the scene, all troubles and close- to- Heartattacks (no wine) were forgotten! For somebody whose native language is not English, the music of Tome Waits is even more important than the lyrics- though hard to separate the two. The artist has meant so much to me ever since the first time I heard him sing “In the neighbourhood” , in the late seventies it it must have been. Now I have heard and seen him live- worth every penny , nickel and Euro.
Norwegian newspapers wrote just before we left for Italy that the management of our brand new opera in Oslo, clad in marble from Carraras by the way, said ‘No thanks ‘ to Tom Waits coming to Oslo this very summer with his Glitter & Doom concert. I hope they will “Kjenne sin besøkelsestid” if the oportunity ever comes again. We’ll be there. Kari
@Kari Thank you for sharing you italian experience 😉