L’autorevole Pew Research Center ha rilasciato “Social networking sites and our lives” un corposo studio sull’impatto dei social network nella vita degli statunitensi. Utile per avere una finestra sul futuro di paesi come l’Italia, solitamente a traino dei trend socio-tecnologici americani, e per sfatare alcuni miti che stanno pericolosamente attecchendo nella nostra cultura.
La prima parte di scenario mostra un confronto tra le analisi del 2008 e del 2010 . In questo arco temporale gli adulti che dichiarano di usare i social network sono passati dal 26% al 47% della popolazione. Sono cresciute soprattutto le fasce di età superiori ai 35 anni, portando l’età media degli utilizzatori dai 33 ai 38 anni. Nel tempo il divario tra donne (56%) e uomini (44%) si è ampliato.
Analizzando il dettaglio demografico dei frequentatori delle singole piattaforme emerge che gli utenti su MySpace sono più giovani (32 anni in media) di quelli su Facebook (38) e Twitter (33), con LinkedIn che ha una popolazione mediamente quarantenne.
LinkedIn risulta essere l’unico social network con più uomini che donne. Specularmente lo stesso divario tra i sessi lo si ritrova su Twitter, che conta il 64% di donne.
Tra gli utilizzatori di Facebook (92% del campione) il 52% dice di accedervi quotidianamente, mentre tra quelli di Twitter (13%) il 33% lo usa ogni giorno. Sembra inoltre che le più propense a esprimere un “like” e ad aggiornare il proprio status siano le donne.
La seconda parte dello studio è la più interessante perché prova a far emergere l’impatto dei social network sulle nostre vite e a sfatare i miti sulla separazione tra mondo reale e virtuale o sull’isolamento dovuto all’uso della rete. Alcuni risultati:
– i social network non costituiscono un mondo virtuale: rispetto ai contatti su Facebook, gli statunitensi affermano che solo il 3% è costituito da persone mai conosciute
– l’uso delle tecnologie (mobili e di rete) è associato a legami forti. In particolare chi usa Facebook più volte al giorno ha in media il 9% in più di legami forti rispetto agli altri utenti di Internet
– i social network vengono utilizzati sempre più per rafforzare le relazioni forti: il 40% degli utenti ha messo tra i propri “contatti” gli amici più cari (in crescita rispetto al 29% del 2008
– gli utenti della rete si fidano di più degli altri: gli utenti della rete che si dichiarano d’accordo rispetto alla domanda “sento che la maggior parte delle persone sono degne di fiducia” sono il doppio rispetto ai non utenti di Internet. Inoltre chi usa Facebook più volte al giorno ha il 43% di possibilità in più rispetto agli utenti di Internet di esprimere accordo con questa affermazione. I dati sono stati depurati dal fattore demografico ossia dal fatto che l’età possa influire sulla risposta e che i giovani sono più rappresentati degli anziani sui social network
– chi scrive un blog e usa i social network percepisce un maggior supporto sociale: calcolando il supporto sociale (emotivo, compagnia e strumentale) che si riceve dai propri contatti, gli utenti della rete fanno registrare 3 punti in più degli altri sul supporto totale. Mentre rispetto agli utenti della rete, chi ha un blog risulta con 3 punti in più sul supporto totale e chi usa Facebook più volte al giorno 5 punti in più. Per dare un’idea di cosa significhi la differenza in questa scala i ricercatori fanno notare che l’incremento di punteggio fatto registrare dagli utenti Facebook è paragonabile per entità a sposarsi o andare a vivere con un partner
– gli utenti dei social network sono più propensi a partecipare alla vita democratica: la survey condotta prima delle elezioni di medio termine del 2010 ha rilevato che gli iscritti a LinkedIn avevano una maggior propensione ad essere coinvolti politicamente.
Depurando i dati dal fattore demografico (chi usa LinkedIn è più maturo ed ha una scolarizzazione maggiore) si scopre che gli utenti Facebook che usano la piattaforma più volte al giorno hanno, rispetto ad un navigatore non iscritto, 2 volte e mezzo la possibilità di aver partecipato ad una manifestazione politica, il 57% in più di aver cercato di persuadere qualcuno a votare un certo candidato e il 43% di possibilità in più di aver dichiarato di votare.
Via Fabio Giglietto
Ciao,
molto interessante questa ricerca. Tuttavia mi pare di scorgere una incongruenza. Tu scrivi a riguardo del genere degli utenti di fb
“Nel tempo il divario tra uomini (56%) e donne (44%) si è ampliato.”
Poi pero’ posti un grafico della Sex Distribution che mi pare dica l’esatto contrario.
Sono io che non capisco o c’e’ un refuso da qualche parte?
ciao Eugenio, si c’è un refuso, ho invertito. Grazie 🙂