Negli ultimi mesi la stampa italiana si è innamorata di Twitter ed è riuscita probabilmente a sostenerne la crescita (cosa che non era accaduta con Second Life e Facebook, come documentato in questo mio post del 2008). Molti giornalisti hanno ben compreso lo strumento tanto da usarlo non soltanto come amplificatore dei propri articoli. Così ho deciso di dare un’occhiata ai giornalisti italiani su Twitter, raccolti nella lista di Stampa Tweet, attraverso la tecnica della social network analysis.
I giornalisti con più follower, alla data del 5 gennaio, sono: Beppe Severgnini (154.522), Roberto Saviano (96.904), Alfonso Signorini (91.963), Ilaria D’amico (62.022), Franca Sozzani (60.176), Guido Meda (58.853), Paolo Attivissimo aka Disinformatico (58.551) che deve la sua notorietà più all’attività di blogger, che a quella di giornalista, Gianni Riotta (48.972), Riccardo Luna (44.684), Ferruccio De Bortoli (39.924). Seguono a distanza ravvicinata Travaglio, Sottile, Bignardi. Sotto i trentamila follower troviamo De Biase, Sofri, Di Marzio, Calabresi, Neri, Telese, Ruotolo.
In basso la visualizzazione del reticolo di rapporti tra i vari account, con le immagini del profilo di grandezza proporzionale al numero di follower. I colori dei nomi variano dal rosso (pochi tweet alla data considerata) al verde (molti tweet).
Gli unici account verificati, ossia che hanno superato l’esame di autenticità di Twitter, sono quelli di Severgnini e Riotta (sui loro profili è visibile il tipico bollino blu identificativo). Impossibile sapere se la verifica è stata richiesta dagli interessati (Update: Riotta e Severgnini dicono che non c’è stata), ma di sicuro ha influito sul numero di follower accumulato (Twitter dà maggiore visibilità a tali profili).
Interessante notare che la crescita del numero di follower, solitamente legata all’anno di apertura dell’account, in questo caso è più influenzata dalla notorietà della persona. Ad esempio Signorini e la D’Amico, al terzo posto e quarto tra i più seguiti, sono approdati su Twitter rispettivamente il 2 dicembre e 19 febbraio 2011.
Il rapporto tra numero di account seguiti e follower cambia in base alla notorietà del giornalista (in basso il grafico interattivo). Tra i primi 20 giornalisti col maggior numero di follower quelli che presentano il più alto rapporto following/follower sono Riccardo Luna (2,5%), Luca Sofri (1,5%) e Ferruccio De Bortoli (1,3%).
Tra i 20 più seguiti ci sono 3 profili, quelli di Saviano, della Sozzani e di Travaglio, che non rispondono mai alle sollecitazioni dei follower, tanto da sembrare gestiti da altri.
@paolocalvani1 profilo personale, direttore della Comunicazione Mediaset
grazie, ti faccio inserire nella lista
” Impossibile sapere se la verifica è stata richiesta dagli interessati” AFAIK, Twitter non consente più di chiedere il bollino. Te lo danno loro.
Ciao,
Paolo (basito dalla propria presenza in classifica) 🙂
OK grazie Paolo. Questo potrebbe spiegare il fatto che lo hanno avuto quei due account in passato ed ora per gli altri è diventato più difficile ottenerlo.
Gran bella analisi e molto utile, visto la crescente popolarità di Twitter di recente nel nostro paese, tra l’altro documentata da te con dati molto interessanti. Confermo quanto già detto da Paolo, la verifica di Twitter non è più a richiesta per gli utenti come avveniva a partire dal 2009, vista la grande richiesta di garanzia da parte delle celebrità che accedevano man mano sul sito. Poi non si è più avuta questa possibilità e non si sa quale sia il metodo attuale, ma la verifica viene rilasciata direttamente da Twitter. E conosciamo i risultati. Il caso della moglie di Murdoch è l’esempio che fatto molto discutere proprio perchè un account fake, come era in quel caso, fosse stato da subito identificato come “verificato” da Twitter, mentre invece era stato aperto da un uomo britannico che voleva prendere in giro lo stesso Murdoch. Gran brutto scivolone o forse è stata un’operazione orchestrata ad arte? E cosa ha giovato a twitter?
Grazie Franz
confermo, una buona parte di account anche ufficiali sono un semplice scream di tweet. L’interazione con gli altri è praticamente nulla. Analisi molto interessante;-)
Interessante il tuo report, soprattutto per chi con i giornalisti ci ha a che fare per lavoro. Mi lascia perplessa la gestione degli account di Saviano, Sozzani e Travaglio: che senso ha stare su Twitter senza dare seguito alle sollecitazioni dei follower? Ma questa è un’altra storia…
Complimenti per il lavoro!