In un documento ufficiale alla SEC Facebook rivela che l’8,7% degli utenti attivi mensili, circa 83 milioni, potrebbero essere classificati come ipotesi di violazione dei termini di servizio.
In particolare l’azienda stima che:
– l’4,8% sarebbero account duplicati, come nel caso di chi crea due profili per esigenze diverse)
– il 2,4% rientrerebbe nel caso di account non proprio personali, ad esempio di aziende che li usano erroneamente anziché aprire una pagina
– l’1,5% sarebbero falsi account creati a scopi di spam o simili.
Sono dati interessanti perché dimostrano come una certa quota di account “fuori norma” sia connaturata a tutte le piattaforme e dunque che non sarebbe il caso di scaldarsi tanto per la scoperta di bot e simili. Certo, sarebbe bello che anche altri social media seguissero l’esempio di trasparenza di Facebook.
Ma sono tantissimi!!! Non credevo che fossimoma questo punto.
Mi domando se il dato fosse riferito solo all’Italia, quanto potrebbe diventare quel 2,4% di account non personali (i.e. Aziende che pensano sia meglio fare un normale profilo utente, per poi chiedere le amicizie in giro, piuttosto che una brand page).