I talent show sono stati tra i protagonisti della social tv italiana di questa stagione televisiva. Il meccanismo della sfida e del voto stimola naturalmente le discussioni in rete, ma non porta necessariamente al successo. Per costruire un rapporto nuovo con l’audience attiva bisogna saper gestire al meglio la propria presenza online.
Su Twitter ci è riuscito bene X Factor che ha stimolato mediamente 70.000 citazioni a puntata scritte da quasi 16.000 persone, contro le circa 60.000, provenienti da 14.000 account, di The Voice (neonato, ma ospitato sulla generalista).
Su Facebook è Amici di Maria De Filippi a prevalere sugli altri in termini di interazioni generate: circa 150.000 interazioni giornaliere sulla pagina ufficiale (like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca). Il triplo di X Factor, anche se va considerata la diversa frequenza di messa in onda.
Utilizzando i dati delle conversazioni in rete si possono scoprire i comportamenti delle persone che non emergono dalle curve dell’Auditel: l’attrattività di una certa esibizione o la voglia di commentare che non scema nelle fasi conclusive della trasmissione.
Ma il fenomeno emergente con prepotenza è quello delle conversazioni catalizzate dai live show. Un vero e proprio record è stato quello fatto registrare dall’MTV Music Awards. Sabato dalle 20.00 all’1 sono stati inviati oltre 630.000 tweet (con un picco di 7.000 al minuto), totalizzando in una sola serata la somma di tweet di tutte le puntate di X Factor e superando il record di Sanremo (anche se non in termini di autori unici). Qualche sera prima un music show similare come Wind Music Factor su Italia1 aveva fatto registrare 18.682 tweet da 6.105 account.
Merito della capacità di sollecitare il fandom, la costellazione di fan degli artisti in competizione per ottenere un premio. E così i sostenitori di Bieber, Super Junior, One Direction si sono mobilitati invitando al voto attraverso tweet continui e prendendo d’assalto la pagina Facebook di MTV (qui tutti i dati con l’infografica completa). Segno che, ormai, uno fattore critico di successo è la capacità di progettare uno show pensando contestualmente a come stimolare le community spontanee.