Dopo quattro anni di vita ci ho messo un po’ a decidere se continuare ad aggiornare la mia mappa dei social network nel mondo. Sia perché ormai poco cambia in sei mesi, sia perché mancano dati sui social media emergenti e il loro utilizzo da mobile. Poi, puntuali, arrivano le richieste di aggiornamento, soprattutto dall’estero, e allora mi convinco della sua pur minima utilità come “certificazione” dello stato dei social network nel mondo.
Le due grosse novità rispetto alla precedente edizione di dicembre riguardano Facebook, che perde la Lettonia a favore del network locale Draugiem (che ha poco più di un milione di utenti) e conquista la Corea del Sud ai danni di QZone.
Intanto il giardino di Zuckerberg ha raggiunto 1.155.000.000 di utenti attivi mensili. Più di 100 milioni in 6 mesi grazie alle crescite in Africa + Latam (che insieme ospitano 346 milioni di utenti) e Asia con 339 milioni. Seguono l’Europa con 272 e Stati Uniti + Canada con 198 milioni di utenti.
Ancora senza un chiaro vincitore la contesa negli ex territori dell’Unione Sovietica dove si fronteggiano VKontakte e Odnoklassniki.
In Cina continua a regnare QZone di QQ con 611 milioni di utenti (+10% rispetto al precedente aggiornamento), seguito da Tencent Weibo e Sina Weibo. E se arrivasse proprio da quei territori il futuro sfidante di Facebook?
Grazie dell’aggiornamento, Vincenzo. Lo aspettavo 🙂
Viste che le posizioni sono abbastanza consolidate, credo che a questo punto la lotta tenderà a spostarsi ancora di più sul tempo speso
Ciao
si purtroppo sul tempo speso non ci sono dati dichiarati
Could you tell us a few words about the methodology you used building your maps?
data from Alexa (and previously from Google too) https://vincos.it/world-map-of-social-networks/
Sembra molto la mappa del risico, andiamo a conquistare la Jakuzia…a parte la battuta(non molto scontata) ottimo lavoro! Grazie !ho aperto da poco una società’ di consulenza ecc.. Trovo molto interessante questa suddivisione del mercato! Enrico
a me sembra tanto la cartina di 1984 di Orwell