I post che vediamo su Instagram, da tempo oramai, non sono più mostrati in ordine cronologico. Come avvenuto anche per Facebook, col crescere della community, è stato introdotto un algoritmo che ha la funzione di regolare la visibilità di foto e video sulla base di una serie di fattori.
I 3 fattori principali su cui si basa l’algoritmo di Instagram sono:
Interest: il sistema valuta i contenuti che potrebbero piacerci sulla base dell’interesse dimostrato in passato verso determinati elementi (like e commenti lasciati, video visti, ecc…). Questa previsione è basata su tecniche di machine learning e di machine vision per l’analisi dei contenuti multimediali.
Timeliness: viene premiata la freschezza dei contenuti, per cui vengono mostrati per primi i post condivisi più di recente dai nostri contatti, rispetto a quelli più datati
Relationship: maggior rilievo viene destinato ai contenuti condivisi da persone che il sistema interpreta come vicine, magari perché in passato ci hanno taggati in un post o abbiamo scambiato messaggi diretti
Insieme a questi fattori principali di posizionamento, vengono considerati anche altri segnali che influenzano l’ordinamento dei contenuti:
Frequency: la nostra frequenza di apertura di Instagram incide sull’algoritmo spingendolo a mostrarci per primi i migliori post pubblicati dalla visita precedente
Following: il numero delle persone seguite influenza i post visibili, quindi se seguite molti contatti il sistema vi mostrerà meno contenuti di una persona specifica in modo da farvi vedere contenuti più vari, ossia di altri
Usage: il tempo trascorso nell’app influisce sui post mostrati, se la usiamo per un breve periodo il sistema sarà obbligato ad operare una selezione più profonda
Alcuni miti su Instagram
– L’algoritmo non nasconde i video e le foto pubblicate dalla vostra rete, ma ne modifica solo l’ordine algoritmicamente. Quindi continuando a scollare saranno tutti visibili.
– Non c’è un formato che ha un peso maggiore nella “ricetta” algoritmica. Ciò che incide sulla priorità di visualizzazioni è solo l’interesse mostrato in passato verso un certo formato.
– Non c’è una preferenza verso i contenuti degli utenti che usano Storie, Live o altre funzioni particolari dell’app
– Instagram non penalizza gli utenti che pubblicano frequentemente, ma se un contatto inizia a pubblicare molti post in un arco di tempo limitato, l’algoritmo provvederà ad inframmezzare contenuti di altri per “spezzare” la pubblicazione a raffica
– Neanche chi usa molti hashtag o fa altre azioni viene penalizzato
– Instagram non garantisce più reach a chi ha un account business rispetto ad uno personale e viceversa.
Ovviamente queste regole potranno cambiare nel corso del tempo, ma per ora possono essere molto utili per guidare le tattiche di pubblicazione di singoli e aziende, soprattutto se usati tenendo presente anche i fattori di posizionamento di Facebook.