Il 2020 è stato l’anno nel quale l’indispensabilità dei software aziendali è risultata evidente. Le organizzazioni non adeguatamente supportate da soluzione tecnologiche hanno sofferto più di altre la crisi pandemica. Per capire cosa è successo ho dato un’occhiata al report di Okta, provider di identity management, che ha aggregato i dati di utilizzo di diverse tipologie di software all’interno di grandi organizzazioni.
Le applicazioni più usate per numero di clienti sono state Microsoft 365, Amazon Web Services, Salesforce e Google Workplace. E’ facile notare che le offerte di piattaforma, che integrano più prodotti per diverse esigenze, hanno la capacità di ottenere i migliori risultati.
Le maggiori crescite rispetto all’anno precedente le hanno fatte registrare AWS (+35%), Zoom (+64%) e DocuSign. Interessante l’ingresso nei top 15 di KnowBe4, una serie di strumenti per la sicurezza dell’infrastruttura IT.
Gli strumenti dello smart worker
I tool specifici (non considerando le suite) più diffusi in azienda per aiutare i dipendenti a lavorare a distanza sono risultati essere: Smartsheet per la gestione dei progetti, Box per la condivisione di file, Zoom per le conferenze, DocuSign per la gestione documentale, SurveyMonkey per i sondaggi, Slack per la messaggistica, LucidChart per il wireframing, Miro come lavagna collaborativa, Evernote per gli appunti e Culture Amp per stimolare il coinvolgimento dei dipendenti.
Le app più usate in azienda per tipologia
– Tool di sviluppo: Atlassian Product Suite è di gran lunga il pacchetto software più utilizzato per la pianificazione, il monitoraggio e la gestione di progetti di sviluppo. A gran distanza seguono Github (di Microsoft) e PageDuty. Cresce Datadog, piattaforma di monitoraggio e analisi;
– Video Conferenze: anche quest’anno Zoom è stato il più usato prodotto per conferenze da remoto. Molto più indietro si posizionano Cisco Webex, RingCentral e GoToMeeting. BlueJeans e Skype resistono per una nicchia di utenti;
– HR: per chi si occupa di risorse umane l’applicazione più utilizzata è Workday, seguita da BambooHR e UltiPro;
– Collaboration + Messaging: questa categoria che comprende le app di messaggistica e quelle di collaborazione vede svettare Slack. Al secondo posto, ma a distanza siderale, si piazza Workplace di Facebook, che fa fatica ad imporsi nel territorio enterprise;
– Content Collaboration: si tratta di una categoria che ha punti in comune con la precedente, ma qui il contenuto condiviso è alla base dell’attività di collaborazione. Il leader è Microsoft 365, seguito da Google Workspace e da soluzioni specifiche come Box e Dropbox;
– Social Media: tra i social media più usati in azienda, anche a titolo personale, svetta Twitter, anche se in calo nell’ultimo anno. Sul podio anche Facebook e Instagram. Più staccati YouTube, Vimeo e Pinterest.
– Marketing e Vendite: in questo segmento è evidente lo strapotere della suite di Salesforce. Mailchimp resiste al secondo posto, anche se insidiata dalla crescita costante di Hubspot. Tra gli altri strumenti martech emerge Marketo, SendGrid e Hootsuite.
Buonasera Vincenzo Cosenza, molto interessante il report, anche se ho molti dubbi sulla sua applicazione al mercato italiano, ma anche nel complesso dei tool paragonati.
Vedo che è un report riferito alle aziende clienti di Okta e riferite a 3 mercati differenti: America, Europa e Australia. Quindi abbastanza “sparpagliato” come dato statistico.
Mentre i tool paragonati sono veramente differenti: del tipo che Google ADS con mailchimp non sono paragonabili, hanno proprio utilizzi diversi. Ma così come bitly, hootsuite ecc…
Nel complesso interessante,ma sicuramente non da riportare come date da analizzare…
Grazie Simone, non so quando estendibile al mercato italiano, ma utile per avere un’idea di quello che accade nel mondo.
Vero, alcune categorie sono un po’ troppo variegate.
Resoconto interessante, grazie!