L’ingresso dell’intelligenza artificiale generativa nelle nostre abitudini lavorative impone la comprensione di cosa possiamo e cosa non possiamo fare con i prodotti derivanti dai nostri prompt. Soprattutto se lavoriamo in aziende o per aziende diventa fondamentale comprendere i confini dei diritti associati all’utilizzo degli strumenti di GenAI.
Di chi sono gli output generati da ChatGPT? Possiamo utilizzare le immagini create con Midjourney, Dall-E, Stable Diffusion? Siamo al riparo da eventuali citazioni in giudizio?
Questi temi sono stati il cuore della conversazione che ho registrato con Simone Aliprandi, avvocato specializzato in diritto della proprietà intellettuale e nuove tecnologie, autore del libro “L’autore artificiale” (Ledizioni).
Con Simone ho anche parlato delle problematiche legali connesse all’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale (si vedano le cause intentate da numerosi giornali USA contro OpenAI e Microsoft), dell’AI Act e della protezione delle opere di design. Buona visione!