Intelligenza artificiale e istruzione: conversazione con Mario Pireddu

Un tema che considero cruciale per la nostra società è quello dell’uso dell’intelligenza artificiale generativa nell’istruzione. Ho provato ad affrontarlo con Mario Pireddu, docente di tecnologie della formazione all’università della TUSCIA e autore insieme a Stefano Moriggi de “L’Intelligenza Artificiale e i suoi fantasmi” (editore Il Margine).

A Mario ho portato l’obiezione di un’amica insegnante di fisica alle scuole superiori che sostiene che non ha senso usare l’IA perché il problema sono le nozioni di base che mancano e la voglia di apprendere.

Mario mi ha risposto citando il lavoro di Saymour Papert che inventò Logo, un linguaggio di programmazione creato a scopo didattico.

Se non metti in questione il ruolo dell’educatore, probabilmente non stai lavorando nel modo migliore perché il tuo obiettivo non è imporre le cose, è guidare gli studenti in un percorso che li faccia sentire attivi e coinvolti

Inoltre, riprendendo le opinioni del prof. Roberto Maragliano ha sostenuto che non bisogna insegnare l’IA come si fa con il resto delle materie

non bisogna insegnare il digitale, ma considerare il digitale, e dunque l’intelligenza artificiale generativa, come una straordinaria opportunità per ripensare tutti i processi formativi

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