La fedeltà ai social network

Rapleaf ha rilasciato dei dati interessanti sui social network che hanno aderito al progetto OpenSocial di Google (dati simili anche da parte di Compete). Da questi si può evincere la sovrapposizione esistente tra gli utenti o, letta in altro modo, la fedeltà degli utenti ad un determinato network sociale. Ecco cosa si scopre:
 
– il 62% degli utenti di Facebook sono anche utenti di MySpace
– il 44% degli utenti di Friendster hanno una pagina su MySpace
– il 43% degli utenti di Hi5 sono anche su MySpace

Al contrario degli oltre 11 milioni di utenti MySpace, solo il 15% è anche su Facebook, il 9% su Friendster e il 17% su Hi5. 

Va detto che siamo in una fase fluida del mercato, come direbbero gli economisti dell’innovazione seri, in cui gli utenti testano un po’ di tutto per capire quale network si adatta meglio alle proprie caratteristiche; di conseguenza, al momento, non ci si può aspettare una incondizionata fedeltà ad un solo social networks, ma sembra che sia irrinunciabile avere una pagina sul network di Murdock.

Probabilmente, in futuro, gli effetti di rete tenderano a far emergere un paio di social network su tutti gli altri, ma saranno gli stessi che guidano il mercato odierno ?

4 replies on “La fedeltà ai social network”
  1. says: giu

    A mio avviso, nel futuro MySpace rimarrà una vetrina per farsi conoscere come “artista” dato che, a differenza di Facebook, si possono caricare video, file musicali e foto ben visibili nella pagina principale, mentre Facebook diventerà sempre più un mezzo per comunicazioni rapide e mirate, sia tra amici che tra professionisti.
    Posso dire che MySpace sar’ per la promozione di sé stessi e Facebook per mantenere le relazioni, o a qualcuno vengono i capelli dritti?! 🙂

  2. says: zen

    E’ probabile che si vada a configurare un sistema con 3-4 player mondiali (My Space, Facebook, Linkedin), qualche colosso locale e una miriade di microcosmi di nicchia.
    Certamente l’integrazione di diversi SN ad opera della grande G scompiglierà le carte, a tutto vantaggio del consumatore, wooops, utente…
    ciao
    z

  3. Ma secondo voi, i microcosmi di nicchia sopravviveranno ? Lo chiedo perché ho investito l’ultimo anno di lavoro nella creazione di un sn sul wine & food e ne va della mia salute mentale 😉

  4. says: vincos

    benso che sopravviveranno solo quelli ben fatti e in grado di offrire qualcosa in più al proprio pubblico di riferimento. Oppure l’alternativa sarebbe creare un applicazione wine & food che possa essere installata facilmente in un social network (tipo facebook) più famoso.

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