L’informazione degli italiani: da rito a puzzle

Gli amici del LaRiCA (Università di Urbini) hanno prodotto una ricerca molto interessante sulle abitudini informative degli italiani, sulla falsariga di quanto fatto da PEW negli States.
Dalle risposte del campione di 1009 italiani di età superiore a 18 anni emerge un quadro in evoluzione in cui, nonostante la TV sia ancora il mezzo di informazione più utilizzato per informarsi (90,8%), iniziano a giocare un ruolo importante le nuove tecnologie con i loro tipici modelli di condivisione amicale.

Alcuni elementi da sottolineare:

– In un giorno normale il 49% degli italiani si informano solo offline, il 50% usa anche il web, mentre il restante 1% preferisce solo l’online. Inoltre il 48,7% degli italiani dichiara di usare 5 o più mezzi di comunicazione (radio, tv locale, tv nazionale, allnews, stampa locale, stampa nazionale, internet). L’avvento dei nuovi media sembra procedere dunque più per espansione che per sostituzione.

– Adulti e anziani dichiarano di informarsi più spesso e con più assiduità rispetto ai giovani. L’impressione è che questa differenza evidenzi un nuovo modo di fruire l’informazione che nel caso dei giovani è meno sistematico e più “opportunistico”: a puzzle.
Il 60,9% degli online news consumer (51,1% della popolazione ma 93,8% nella fascia 18-29 anni) si informano infatti attraverso portali internet, nel 23% dei casi ottiene informazioni dai contatti su Facebook, il 7,3% da Twitter (dato inaspettato).

– Gli online news consumer sono inoltre più critici nei confronti del sistema dei media: solo la metà si fida della TV, contro il 63,2% dei consumatori offline

– l’informazione inizia a diventare mobile (il 14,4% del campione si informa anche attraverso il proprio cellulare), personalizzata (il 19,9% personalizza la sua pagina iniziale di internet per includere le sue fonti informative o temi preferiti) e partecipativa (il 36,4% degli utenti dei social network ha contribuito alla creazione di news, ha inserito commenti o diffuso notizie attraverso e-mail e social network).

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4 replies on “L’informazione degli italiani: da rito a puzzle”
  1. says: Cifra WM

    Curiosi i dati. Per te che sei l’esperto: quanto, la nostra evoluzione in questo contesto, è indietro rispetto ai paese tradizionalmente più tecnologici, come USA e Giappone (o Germania, fai tu)?
    Inoltre, si hanno statistiche di confronto con l’anno scorso?

    Noto con piacere l’aumento dell’utilizzo consapevole di twitter 🙂

    Ottimo articolo, come al solito.

    1. grazie ! Un confronto con i dati USA lo trovi nella ricerca stessa (visto che di fatto è stata eseguita con la stessa metodologia). Inutile dire che siamo molto distanti da loro.

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