Nat Geo Adventure (canale 404 di Sky), a partire dall’8 novembre, ospita il ciclo Profondo Blu dedicato alla vita di grandi campioni di apnea. Per l’occasione gli utenti sono invitati a inviare foto e/o video in grado d’interpretare in maniera creativa e divertente il tema “trattieni il respiro” I premi sono allettanti: videocamera Sony, fotocamera Nikon D80 con custodie subacquee e Apple Ipod Touch.
Digital PR (agenzia per la quale lavoro) è stata coinvolta per la creazione della campagna sul web e di un comunicato stampa atipico che gli americani hanno definito Social Media News Release (o Social Media Press Release) e che noi abbiamo italianizzato in “Comunicato per i media sociali” (ma se avete altri suggerimenti sono più che graditi).
Da quanto mi risulta Digital PR è stata la prima (e ad oggi forse l’unica) agenzia di comunicazione in Italia ad essere riuscita a veicolare una Social Media News Release: prima nel febbraio scorso con Electrolux e ora con Nat Geo Adventure (Fox International Channels Italia).
Cos’è una Social Media News Release? Si tratta di una comunicazione destinata a coloro i quali producono contenuti usando i media sociali (forum, newsgroup, social network, blog in tutte le loro forme) e scritta nel linguaggio e con le regole proprie di questi.
Tale comunicato, ospitato su una pagina web, viene scritto con uno stile diretto, senza i fronzoli e la pomposità tipica dei comunicati stampa; inoltre viene corredato di link e di contenuti multimediali condivisibili ossia facilmente diffondibili sul web (foto su Flickr, video su YouTube, link tematici su De.licio.us, preventivamente preparati).
Infine l’intero comunicato sociale viene predisposto per essere segnalato da chiunque voglia alle piattaforme di condivisione di notizie (OK Notizie, Digg, Segnalo, ecc…).
Questo realizzato per Nat Geo Adventure contiene anche le “tag consigliate” cioè le etichette che si consiglia di utilizzare nel caso il blogger volesse darne notizia sul proprio blog.
Penso che un sostegno della blogosfera alla diffusione di uno strumento del genere possa rappresentare un mezzo importante per contribuire a svecchiare il vecchio modo di fare pubbliche relazioni in Italia.
Mi riprometto di ritornare sull’argomento dato che sto scrivendo qualcosa per le mie prossime docenze, nel frattempo aspetto i vostri commenti e vi segnalo che su Business & Blog ho scritto un post sulle origini della SMNR ed uno sguardo all’utilizzo che ne è stato fatto all’estero.
Trovo interessante l’idea, ma molto legata al tuo target di riferimento. Come forse sai, io lavoro nell’agroalimentare. Il comunicato stampa classico è ancora lo strumento più usato. Il problema è posto dalla scarsa chiarezza di molti comunicati. Basterebbe un titolo, un sommario e un testo non più lungo di una pagina. Ma così spesso non è. Chi riceve il comunicato stampa deve poterlo valutare velocemente, il tempo è poco, i comunicati un’enormità. Ogni giorno nelle redazioni si corre, i colleghi sono frenetici, ogni minuto è d’oro. Nella mia esperienza è più efficace il classico comunicato con eventuale rimando ad approfondimento sul web.
Ecco, meglio di così non si poteva spiegare 😉
Ciao Vincenzo, scusami se ho tardato nel rispondere al tuo post, ma sono stato per qualche gg off-line e appena ne ho avuto l’occasione, eccomi qua a segnalarti il mio commento, a dir poco entusiasta:
http://www.nextly.org/nextlyreport/?p=238
Alla prossima…
Ciao!
Prima o poi si diffonderanno anche in Italia i SMNR, mi sembra sia un fenomeno recente anche negli USA: rimane una questione di tempo.
Il problema è dovuto anche al fatto che i social network sono usati molto poco qui da noi e solo da poco i blog stanno riscontrando un buon successo. Sullo stile ampolloso dei comunicati, poi, la vedo veramente dura…
😉
Sì, ma come inviarlo per email? Molti client email non leggono bene la posta in HTML.
@Giacomo, perchè l’esigenza d’inviarlo via e-mail ? Via e-mail s’invia solo un sunto seguito dal link alla pagina che ospita il comunicato, in questo modo chi vuole lo visita, senza intasare la posta del destinatario
I know personally I couldn’t live without my ipod. Thanks for the post!