Mercoledì scorso mi è toccato il compito di aprire l’evento di Digital PR dedicato ai comunicatori e marketer d’impresa proponendo un quadro generale dei social media in Italia.
Ho sottolineato la propensione degli italiani a frequentare i forum, soprattutto prima di effettuare acquisti (dal rapporto “Dove vanno gli italiani in rete” emerge che nello scorso anno sono stati più di 80 milioni i messaggi scambiati sugli argomenti più svariati) e la nuova passione per i social network, mostrando i dati aggiornati dell’Osservatorio Facebook e illustrando le caratteristiche di Twitter e Friendfeed.
Per l’occasione ho anche preparato un estratto di un lavoro più ampio di social network analysis che prova a mappare una piccola parte della blogosfera italiana (magari se può interessare faccio un post specifico).
In quella sede l’obiettivo era semplicemente di spiegare con chiarezza come, prima di iniziare un’attività di comunicazione in rete, sia necessario conoscere il territorio, gli abitanti dello stesso e le relazioni che intercorrono tra essi.
Interessante spaccato (analisi cluster compresa).
Ottimo documento. Molto interessante. E sorprendente, sotto alcuni punti di vista.
@Nicola grazie! A quali aspetti sorprendenti ti riferisci in particolare?
Bravo, Vincenzo, è sempre molto interessante vedere riassunti dati e tendenze in un documento come questo. Un appunto sullo “scenario” però: tra i social network in italia continuiamo a tralasciare delle realtà che consideriamo “out” in quanto non internazionali ma che invece a tutti gli effetti SONO social network, perchè hanno tutti gli strumenti di connessione tra utenti, messaggistica, condivisione di contenuti. Gli americani sono “cool”, è vero, ma le Community di Libero e Virgilio (giusto per fare i super partes 🙂 fanno 4.5 milioni di visitatori unici AL MESE. Anche là ci sono opportunità di business e anche là ci sono conversazioni e interazioni calde. Attenzione quindi a non sottovalutare reti sociali molto radicate nel nostro paese, solo perchè derivano da vecchie “community”. Propongo insomma di estendere lo spettro di analisi, altrimenti avrai una visione parziale dello scenario. Ciao e ancora complimenti.
Ottimo! Condivido in pieno, specie l’ultima frase che non mi stanco mai di ripetere.
Grazie 🙂
@Claudio grazie! credimi non sottovaluto le realtà delle community italiane come libero, virgilio, live spaces (dei primi due come Digital PR seguiamo soprattutto i forum dove c’è dialogo tra gli utenti). Il problema è che, non essendo community pure o meglio essendo all’interno di portali, è sempre complesso ottenere un dato di visitatori riferito solo ad esse.
Sarebbe ancora meglio avere i dati degli iscritti, ma mi pare che ognuno se li tenga stretti 🙂
Molto bella la cluster analysis: complimenti! 🙂
PEccato non aver partecipato al seminario. Comunque ho postato la tua presentazione sul mio blog ed ho cercato di tirare fuori alcune considerazioni.
Vediamo se ti/vi trovano daccordo. Un saluto!
http://novamob.wordpress.com/2009/11/19/i-consigli-per-gli-acquisti-nei-forum-la-chiacchierata-tra-amici-su-facebook-ecco-dove-vanno-gli-italiani-in-rete/