Grande attesa per questo quarto evento dedicato all’ecosistema degli sviluppatori, ma che avrà anche tante ripercussioni sugli utenti della rete più ampia del mondo (oltre 800 milioni di utenti mensili attivi, 350 milioni da mobile, 500 milioni di persone collegate in uno stesso giorno).
Ecco le novità presentate:
– Timeline una evoluzione del “profilo” in grado di mostrare tutte le cose condivise su Facebook, tutte le applicazioni utilizzate, i posti in cui si è stati dal momento in cui ci si è iscritti.
Sarà possibile anche aggiungere foto e altre informazioni agli anni precedenti in modo da costruire una sorta di album dei ricordi.
Per la prima volta si passa da un concetto di social network come flusso momentaneo di status update, fiume di notizie, ad un vero e proprio scrigno di esperienze, un diario multimediale della propria vita.
Le “timeline” potranno essere personalizzate per mostrare solo quello che si vuole, agendo sui controlli della privacy.
Saranno attive tra qualche settimana, ma si può richiedere l’attivazione a questo indirizzo (oppure utilizzare un piccolo trucco)
– Open Graph – nuova versione che consente di costruire nuove classi di applicazioni che permetteranno di interagire, in tempo reale, con gli amici che stanno ascoltando musica, guardando un video, leggendo una notizia.
Ad esempio se un nostro amico sta ascoltando un brano, attraverso Spotify, vedremo spuntare l’informazione nel nuovo news ticker. A quel punto potremo unirci al suo ascolto. Anche la nostra azione apparirà nel ticker dei nostri amici, creando un effetto rete di notevole portata.
Inoltre la timeline musicale di ognuno potrà essere consultata per scoprire i gusti dei propri amici e magari nuovi artisti.
La stessa cosa accadrà per i video, i film, i programmi televisivi (annunciata la parnership con Netflix), i giochi, le news (l’accordo col Washington Post ha già prodotto WP Social Reader che rende visibile ai nostri amici tutto quello che stiamo leggendo attraverso di essa).
Dalla facilità di scoperta di musica, video, notizie, giochi, all’acquisto il passo è breve…forse Apple dovrebbe iniziare a preoccuparsi.
In pratica tutte le applicazioni, magari pensate per i dispositivi mobili, potranno comunicare con Facebook ed rendere visibili le attività che si stanno compiendo (es. una corsa con Nike+). Basterà cliccare su “aggiungi alla Timeline” (il nuovo modo di istallare un’app) dal proprio smartphone per creare un collegamento con il news feed di Facebook, che consentirà l’aggiornamento automatico dello status.
Il cambiamento più profondo del nuovo Open Graph sta nell’estensione del concetto del “mi piace” a nuovi verbi da associare ad oggetti sociali sia per comunicare agli altri un proprio desiderio (Vincenzo “vuole” il CD di Tom Waits) sia per stimolarli a partecipare ad una esperienza in corso (ne è un’esempio Color che permette di attivare la videocamera del proprio iPhone e, contemporaneamente, aggiornare il proprio status con una foto contenente il tasto “visit”; a questo punto gli amici cliccandolo potranno assistere allo streaming in tempo reale).
In definitiva l’obiettivo è quello di aumentare non solo l’engagement degli utenti, ma anche di far diventare il social network il centro delle nostre esperienze, l’hub dei nostri consumi mediali e contribuire alla descrizione di una rete che rappresenti la connessione tra persone e cose, attraverso varie tipologie di azioni.
Ma Zuckerberg non ci spiega quanto tempo è necessario per “riempire” la propria Timeline! Sicuramente tantissimo…Siamo sicuri che ne valga la pena?!
La timeline si riempie da sola con le nostre pubblicazioni, quindi non c’è nulla da fare per riempirla.
Da oggi in poi ok…ma per quello che riguarda la nostra vita da quando siamo nati?! Ci, anzi VI aspettano (io non ho Facebook) ore di caricamento foto, video, mappe e quant’altro… 🙂
Per aggiornare cmd+r per chi è su Mac 😛
Ne ero assai scettica prima, poi l’ho provata e mi sono ricreduta: ha una grafica molto bella e il risultato finale è una sensazione di insieme e continuità. La home continua a non piacermi, ma tant’è.
Forse alla gente sfugge che se vuole certe informazioni può tenersele per se, io prima di consegnare un curriculum vitae dettagliatissimo sulla mia personalità ad una società multimiliardaria si penso due volte