Per il terzo anno consecutivo in Buzzoole abbiamo analizzato l’utilizzo dei cosiddetti “hashtag della trasparenza” (#ad, #adv, #sponsorizzato, #sponsored, #inserzioneapagamento, #prodottofornitoda, #pubblicità, #advertising) per comprendere lo stato della trasparenza nell’influencer marketing.
Nel 2020 sono stati 186.700 i contenuti raccolti su Facebook e Instagram, per un numero di interazioni pari a 268 milioni. Il calo rispetto allo scorso anno è del 5%. Un effetto che può essere attribuito alla pandemia, che ha spinto alcuni specifici settori a diminuire gli investimenti in comunicazione oppure ad uno spostamento delle attività verso nuovi formati nei quali nascondere il nome del brand (le storie, i video senza descrizione). Guardando l’andamento dell’utilizzo degli hashtag si nota che le attività di influencer marketing non si sono fermate durante il lockdown, ma sono gradualmente cresciute fino al picco di dicembre (negli altri anni invece erano concentrate soprattutto prima dell’estate).
L’analisi dei settori che più hanno usato gli hashtag della trasparenza mostra che le prime due posizioni rimangono invariate rispetto al passato. Al primo posto la moda (abbigliamento e calzature, anche sportive) con il 34% dei post raccolti (4 punti in più rispetto allo scorso anno). Al secondo la cosmetica (prodotti per la cura del corpo) con il 16% (-1 punto).
Il terzo posto, che in passato era presidiato dal settore degli accessori, è occupato dall’elettronica di consumo, protagonista del 9% dei post prodotti (+3). A seguire l’intrattenimento (tv, gaming) con il 7,6% dei post (-1), gli accessori (borse, orologi e gioielli) con il 7,5% (-3,5), il mondo delle bevande con il 7,5% (+1,1) e quello del cibo con il 6,5% (+0,6).
Quest’anno emerge anche il comparto salute con un 2% di post trasparenti incentrati soprattutto sull’igiene personale e i dispositivi di sicurezza per combattere il Coronavirus.
C’è ancora tanto da fare per far crescere la cultura della trasparenza in aziende e influencer. Tra gli spazi da guardare con attenzione perché danno rifugio a parecchi comportamenti opachi ci sono YouTube, dove ho rinvenuto solo 2.600 post correttamente etichettati, e TikTok, con solo 1.200 post trasparenti nel 2020 (dati da Buzzoole Discovery). Il rapporto completo è gratuitamente scaricabile.